Trieste celebra il 6 dicembre, come proprio martire, un s. Apollinare non ricordato nei documenti agiografici antichi (martirologi, sacramentari). La sua “passio”, di origine piuttosto recente, lo fa suddiacono morto per la fede sotto Caracalla. Il prefetto Lucinio, mandato da Roma a Trieste, lo avrebbe condannato prima alla pena del fuoco e poi a quella della decapitazione. Il Lanzoni lo identifica con s. Apollinare di Ravenna facendo presente: “Le due rive dell’Adriatico si scambiarono reliquie dei loro santi e come la riva occidentale trasformò quelli della sponda orientale in santi propri, così la riva orientale quelli occidentali”.
Autore: Filippo Caraffa
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