Il Venerabile mons. Giuseppe Bedetti del clero bolognese e Terziario dei Servi di Maria, è uno di quei cristiani che ha preso sul serio questo comandamento nuovo e l’ha vissuto con fedeltà e generosità. La vicenda storica di Giuseppe Bedetti è tutta vissuta nella sua Bologna, dove nasce il 23 luglio 1799 da Luigi e Teresa Bugamelli. Viene battezzato a poche ore dalla nascita e la grazia divina opera i suoi disegni in questo bambino, che come testimonia lo stesso genitore nel diario di famiglia, sin dalla nascita si mostra “sereno e buono”. Dalla piccolissima età frequenta la vita parrocchiale, già andandosi delineando in lui i segni di una certa vocazione alla vita sacerdotale. Debolissimo di salute, all’età di 10 anni fa presagire una possibile morte, per questo riceve l’Eucaristia come Viatico sul letto di morte con “massima devozione”. Dalla malattia Giuseppe guarisce e ritorna alle sue occupazioni di ragazzo. Sente fortemente nel cuore l’ideale del sacerdozio, e con generosità ed impegno si applica allo studio e alla formazione. Il 21 giugno del 1815 veste l’abito talare, che mai più smetterà, iniziando con zelo e gran discernimento il suo cammino al sacerdozio, sotto la guida dei padri barnabiti. Un gran desiderio di perfezione lo porta a scegliere la vita religiosa e nell’aprile del 1818 lascia Bologna per Genova, iniziando il noviziato presso i Gesuiti. Ma altra è la Volontà di Dio, e a causa di una malattia è costretto a ritornare a Bologna, dove rimessosi in salute riprese il suo cammino vocazionale inserendosi nelle file del clero diocesano. È ordinato sacerdote nella Pasqua del 1822, ammirato da tutti per la sua vita interiore e per i suoi impegni apostolici. La preghiera e l’Eucaristia sono le fondamenta del suo cammino spirituale ed umano, passando moltissime ore della sua intensa giornata in adorazione e contemplazione. Una grande devozione porta alla Madonna, specie sotto il titolo dell’Addolorata, e questa lo avvicina ai frati Servi di Maria, che nell’imponente Chiesa di Santa Maria dei Servi in Strada Maggiore ne propagano il culto. In questa Basilica si ferma spesso in preghiera dinanzi alla Vergine Addolorata. Il 10 aprile 1864 veste l’abito del Terz’Ordine Servita, emettendo la Promessa il 7 giugno 1865. Il suo sacerdozio è vissuto al servizio dei deboli, facendosi come il Buon Pastore soccorso ai poveri, amico ai bisognosi, consolatore ai sofferenti, formatore e maestro ai giovani e agli ignoranti, difensore ai perseguitati. Possiamo realmente definirlo il prete degli ultimi, avendo come termine di paragone il Dio cristiano, che ai suoi discepoli indica come via maestra non quella dei privilegi e del potere, ma la croce, nella quale vi è la salvezza e la redenzione. Suo modello è Santa Maria ai piedi della croce, perché come Lei anch’egli, servo per amore, si fa compagno d’ogni dolore. Diverse sono le opere sociali che egli ha costituito, avendo come obiettivi il bene spirituale e la promozione umana di ogni persona. Nessuna categoria è rimasta estranea al suo zelo di pastore di anime, cosciente di essere come sacerdote di Cristo quella mano misericordiosa che Dio continuamente tende all’uomo. Suoi campi di battaglia sono stati: la strada, dove continuamente, i bambini, la gioventù e gli adulti rischiano di essere traviati e confusi; il carcere, dove l’uomo rischia d’essere abbruttito dalla mancanza di misericordia e pietà; gli ospedale e gli ospizi, dove la sofferenza e l’emarginazione possono portare alla disperazione e alla solitudine. La sua Carità è ammirevole ed eroica, tanto che egli è apprezzato perfino dagli anticlericali. Nella Bologna del suo tempo, quanto tanti parlavano male del clero e della Chiesa, del Bedetti si faceva eccezione, riconoscendo in lui una vera carità apostolica ed una santità autentica. Ormai quasi novantenne muore il 4 gennaio 1889. Secondo le sue disposizioni alla sua morte fu rivestito dell’abito del Terz’Ordine dei Servi di Maria. I suoi resti mortali sono conservati in una delle Cappelle laterali in San Petronio, e tanti ancora accorrono al suo sepolcro, dove numerosi ex-voto testimoniano la riconoscenza e l’amore dei bolognesi per il loro caro e santo padre “don Jusféin”, come veniva appellato dal popolo.
Autore: Massimo Cuofano, OSSM
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