† Nicomedia, 303
Martirologio Romano: A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, santi Dasio, Zotico e Caio, che, domestici di Diocleziano, ingiustamente accusati dell’incendio del palazzo imperiale, furono condannati a morte e affogati in mare con pesanti massi legati al collo.
|
Il nome Gaio o Gaia (specie il femminile è uno dei nomi nuovi più usati) ha le sue origini antichissime; Gaia veniva attribuito in pratica come “primo nome” a tutte le cittadine di Roma. La forma originale latina è Gaius, ma le sue radici più antiche non sono conosciute; il significato attuale è evidente: gaio, allegro, ma bisogna dire che questo significato non corrisponde immediatamente a quello originale latino, ma ci perviene attraverso la mediazione del provenzale ‘gai’, ‘gazza’ (nel senso di “allegro come una gazza”). Ci sono 5-6 santi con questo nome e tutti martiri dei primi tempi del cristianesimo, quello che si celebra il 21 ottobre, fa parte di un gruppo di tre martiri a Nicomedia, Gaio, Dasio e Zotico. Prima di essere inseriti nel ‘Martirologio Romano’ alla stessa data, essi erano menzionati nel ‘Martirologio Siriaco’ del secolo IV senza indicazione del martirio; poi con l’indicazione di “martiri a Nicomedia”, sono menzionati nel ‘Martirologio Geronimiano’, inoltre esiste anche una breve ‘passio’ greca, da cui sono tratte le poche notizie riportate nei sinassari bizantini. Si ritiene che Gaio, Dasio e Zotico fossero domestici dell’imperatore Diocleziano (243-313) nella sua sede imperiale di Nicomedia (antica città della Bitinia, odierna Izmit, capitale del regno di Bitinia e poi dal 74 a.C. capitale della provincia romana di Ponto e Bitinia). I tre domestici cristiani furono fra le prime vittime della persecuzione, che Diocleziano nel 303, proclamò con un editto contro i cristiani, i quali erano ritenuti responsabili dell’incendio del palazzo imperiale; secondo quanto raccontano anche gli storici antichi Lattanzio ed Eusebio (IV sec.). I tre domestici, di cui non si sa altro della loro vita, come del resto per la gran parte dei primi martiri, furono annegati in mare, per la loro fedeltà a Cristo. Deve essere stato un martirio eclatante, se i loro nomi pur essendo solo dei semplici domestici, sono pervenuti nei secoli fino a noi.
Autore: Antonio Borrelli
|