Filippopoli, Tracia, †304 ca.
Un mistero avvolge i Santi Martiri di Filippopoli. Il Martirologio Romano ha aumentato il loro numero da 38 a 308, cambiando la data in cui li ricordiamo. Perché questo cambiamento? Errore o scoperta? Non è chiaro, perché i libri antichi che parlano di loro (i Sinassari bizantini) non dicono nulla di questi nuovi martiri. Sappiamo solo che questi martiri sono morti a Filippopoli (in Grecia) durante il regno di due imperatori romani (Diocleziano e Massimiano) circa 1700 anni fa. La loro colpa: essere cristiani. Della loro vita, si sa poco. Alcuni venivano da Filippopoli, altri da Bisanzio (un'altra città). Tra i loro nomi (solo 38 sono conosciuti) troviamo Gaio, Timoteo, Orione e Anatilino. I loro resti sono sparsi in chiese di tutta Europa.
Martirologio Romano: Commemorazione di trentotto santi martiri, che si ritiene siano stati decapitati a Filippopoli in Tracia, oggi Plovdiv nell’odierna Bulgaria, al tempo di Diocleziano e Massimiano.
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La recente edizione del ‘Martirologio Romano’, ha evidentemente accomunate varie celebrazioni di alcuni gruppi di martiri uccisi a Filippopoli in Tracia, ponendoli tutti al 24 maggio.
Non si spiega altrimenti come i Santi Martiri di Filippopoli, nello stesso ‘Martirologio Romano’ di precedenti edizioni e la stessa autorevole ‘Bibliotheca Sanctorum’ riportano il numero dei suddetti martiri in 38, con celebrazione al 20 agosto e adesso invece sono diventati 308 con data diversa.
Data la precisione dei compilatori vaticani, è da escludere che si tratti di un errore di scrittura, cioè da 38 a 308. Per dare una risposta a chi chiedeva notizie su un singolo martire del gruppo, come s. Gaio, prendiamo le notizie più ampie della ‘Bibliotheca Sanctorum’ e quindi i 38 nomi tutti riportati, tenendo presente che il ‘Martyrologium Romanum’ ultima edizione, non cita i nomi di tutti i 308, ma si limita a citare il gruppo con due righi; ad ogni modo lasciamo il 24 maggio come nuova data di celebrazione.
La fonte delle scarne notizie su questi martiri, sia che siano 38, peggio se sono 308, provengono dai Sinassari bizantini e in particolare dal “Synax Costantinop.” accomunati nelle narrazioni a volte con i santi martiri Severo e Memnone.
Essi subirono il martirio nel 304 ca. al tempo degli imperatori Diocleziano (243-313) e Massimiano (250-310), a Filippopoli in Tracia e il loro giudice fu il proconsole Apelliano. Per il tipo di martirio, anche qui vi sono due versioni, una dice che furono gettati con le mani e piedi legati in una fornace ardente; l’altra più accreditata, dice che furono decapitati; ciò ci conferma che di questo numeroso gruppo di martiri, uccisi per la fedeltà a Cristo nella lontana provincia romana, posta nel sud-est della Penisola Balcanica, non si sa niente di certo.
Rimanendo nel racconto limitato ai 38 martiri, si riportano i loro nomi, che stranamente sono conosciuti; per quanto riguarda la loro vita, si sa solo che essi pur essendo stati tutti martirizzati a Filippopoli, erano invece in parte provenienti anche da Bisanzio.
Quelli di Filippopoli erano: Gaio, Timoteo, Palmato, Mesto, Nicone, Difilo, Domezio, Massimo, Neofito, Vittore, Rino, Saturnino, Epafrodito, Chercas, Zotico, Cronione, Anto, Oro, Zoïlo, Tiranno, Agato, Pastene, Achille, Panterio, Crisanto, Atenodoro, Pantoleone, Teosebe e Genetlio.
Quelli di Bisanzio erano: Orione, Anatilino, Molia, Eudoimone, Silvano, Sabino, Eustazio, Stratone e Bosba.
Non ci sono fonti certe per rintracciare le loro reliquie ed un eventuale culto, ma certamente molti di esse, sono sparse nei templi cristiani di tutta Europa, come conseguenza di quel fenomeno di approvvigionamento di reliquie di martiri, per venerarli con onore nelle proprie chiese, che si ebbe nei secoli successivi.
Autore: Antonio Borrelli
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