Fra le dodici sante o beate, riportate nell’autorevole “Bibliotheca Sanctorum” con il nome di Chiara e tutte esistite in tempi lontani da noi, l’unica di nazionalità francese citata è la beata Chiara venerata ad Orléans; ma forse originaria della Normandia. Essa è ricordata dall’agiografo Castellano nelle sue “Additiones” (Aggiunta o Appendice) al ‘Martirologio Romano’ come vergine dell’Ordine Cistercense, sviluppatesi soprattutto nel 1112 con s. Bernardo di Chiaravalle. Pur non essendo ricordata dal Calendario di Digione, né dal Menologio di Henriquez, è riconosciuta con il titolo di beata. Ma prima dell’agiografo Castellano, aveva scritto di Chiara lo studioso Calemoto, che ricordava la festa della beata Chiara, vergine reclusa, celebrata il 1° agosto in un convento di monache cistercensi della diocesi di Orléans, in località ‘Nostra Signora’. Le ossa della monaca penitente erano state trasferite nel convento, dalla vicina foresta e qui rimasero custodite per lungo tempo; in seguito durante una delle ricorrenti guerre locali, le reliquie furono distrutte dalle fiamme, ma il ricordo rimase vivo fra i numerosi pellegrini dell’epoca. Di lei non si sa altro, al punto da dubitare addirittura della sua esistenza.
Autore: Antonio Borrelli
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