Il Martirologio Romano commemora a Capua, al 1° settembre, oltre a S. Prisco martire, anche un omonimo vescovo, che fa parte di quel gruppo di confessori, in gran parte vescovi, fuggiti, secondo la leggenda, dall’Africa durante la persecuzione del 439 e giunti, per mare, in Campania. S. Prisco, secondo questa leggenda, divenne vescovo di Capua, mentre altri suoi compagni (Castrense, Tammaro, Secondino, Adiutore, Marco, Canione) divennero vescovi di altre città. In realtà, S. Prisco è da identificarsi con il celebre martire capuano, S. Prisco. Questo martire era celebrato a Capua già dal V secolo e a Roma già dai primi anni del VI secolo. S. Prisco fu un soldato o dignitario dell’Impero romano, martirizzato a Capua in una delle ultime persecuzioni. Reliquie di S. Prisco, creduto vescovo, si trovano a Montevergine esposte nella cripta di S. Guglielmo. Qui, a S. Prisco, insieme al santo vescovo capuano Vittore, è dedicato un altare.
Autore: Francesco Roccia
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