Maria Giuseppa Recio Martin nacque a Granada in Spagna, il 19 marzo 1846; fu educata cristianamente in famiglia, ma a 10 anni rimase orfana del padre Vittoriano.
Operosa e prudente, Pepita, così era chiamata in famiglia, si diede da fare per sostenere lei e la famiglia, aveva 16 anni quando avviò un laboratorio di sartoria, nel contempo si dedicò all’insegnamento del catechismo e all’educazione cristiana dei nipoti (ben 11 figli della sorella Leonarda).
Fu a quell’età, che strinse una profonda amicizia con la coetanea Maria Agostina Jiménez con la quale, condivise negli anni successivi, ideali ed attività. Aveva 18 anni quando si sposò con Antonio Fernández Amador, con alti e bassi trascorsero 15 anni di vita matrimoniale, poi rimase vedova e senza figli.
In questo nuovo stato, la sua amicizia con Maria Agostina Jiménez si rafforzò e insieme presero a irrobustire la loro vita spirituale, con la frequenza assidua ai sacramenti, direzione spirituale, preghiera, sacrifici e apostolato.
Conosciuto padre Benedetto Menni (al secolo Angelo) (1841-1914), riformatore dell’Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) in Spagna, esse si offrirono di seguirne la spiritualità, fondando una nuova Congregazione religiosa.
Padre Menni (che sarà beatificato il 25 giugno 1985 e proclamato santo il 21 novembre 1999) accolse nel giugno 1880 le due amiche, che si erano trasferite presso la sua residenza a Ciempozuelos (Madrid), preparandole all’impegnativo compito di dare inizio alla nuova famiglia religiosa, che prese il nome di Congregazione delle “Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù”.
Il compito specifico era l’assistenza sanitaria delle donne, affiancandosi all’attività che già svolgeva l’Ordine di S. Giovanni di Dio. Insieme ad altre compagne, le due amiche, iniziarono il noviziato il 31 maggio 1881; il 4 giugno 1882 emisero la professione religiosa e per la maturità e le virtù di cui diede prova, Maria Giuseppa Recio Martin, con il nuovo nome di Maria Giuseppa del Ss. Sacramento, venne nominata prima Superiora della Congregazione.
La sua amica e consorella, che prese il nome di suor Maria Agostina del Sacro Cuore, divenuta cardiopatica e comunque cofondatrice della Congregazione, accettò di buon grado la scelta e da allora rimase in ombra, senza più interferire nella conduzione.
Maria Giuseppa si mostrò sempre amabile, semplice, caritatevole; sempre in prima fila per il lavoro più umile, più duro e più urgente; dispensava la sua carità con un trasparente sorriso. La sua generosa dedizione al servizio e al sollievo delle ammalate e delle consorelle, era alimentata da una profonda vita di fede, trascorrendo varie ore in preghiera, in meditazione e in veglie notturne davanti al tabernacolo eucaristico.
Molto devota della Madonna, san Giuseppe e san Giovanni di Dio; era appena trascorso un anno dalla sua professione, quando durante il mese di agosto del 1883 madre Maria Giuseppa, fu aggredita da un’ammalata cronica, in preda ad una violenta crisi nervosa; fu scaraventata a terra e calpestata furiosamente, lasciandola gravemente ferita.
Ricoverata per due mesi, Maria Giuseppa sopportò coraggiosamente i dolori, ma il danno degenerò in una peritonite traumatica, che la portò alla morte il 30 ottobre 1883, a soli 37 anni di età, nella Casa della Comunità di Ciempozuelos (Madrid).
Conscia della sua grave situazione e su invito di padre Benedetto Menni, rivolse alle sue suore parole di commiato, considerate il suo testamento spirituale. La sua vita e la sua morte eroiche, divennero un esempio, che suscitò molte vocazioni alla Congregazione da lei fondata.
La fama di santità l’accompagnò sempre e il 16 aprile 1991, la Santa Sede concesse il nulla osta per l’inizio del processo diocesano a Madrid, che si concluse l’8 luglio 1992; la Causa prosegue il suo iter a Roma presso la competente Congregazione.
Il 10 maggio 2012 è stato promulgato il Decreto che la dichiara Venerabile.
Autore: Antonio Borrelli
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