Nato ad Imola, trascorre la sua infanzia presso la Cattedrale dove riceve l'istruzione e l'ordinazione al diaconato. Per divina ispirazione si reca poi a Faenza presso l'ospedale e la Chiesa di Santa Croce, tutto dedito al servizio dei poveri e al culto divino. ma il miracolo che opera guarendo un cieco di Imola, mandato a lui da un angelo, lo circonda di tanta ammirazione che, turbato nella sua umiltà, si ritira eremita nella foresta infestata da lupi di San Pietro in Laguna, poche miglia a nord di Faenza. Anche qui compie numerose guarigioni. Infine, avvertito da un angelo della sua prossima morte, si prepara santamente all'incontro con il Signore, convoca gli eremiti della zona, dando alcune raccomandazioni e si addormenta santamente. Il suo corpo è sepolto inizialmente nella vicina chiesa della Celletta, 'con grande concorso di popolo, che allora corrispondeva ad una vera e propria canonizzazione', come sostiene l'agiografo Lucchesi. Il più antico ed importante monumento i culto a san Terenzio fu la chiesa a lui dedicata presso la Cattedrale (11 novembre 1153) Nella splendida arca quattrocentesca che conserva le reliquie del santo, quando viene portata in Cattedrale nel 1810, viene trovata una lamina plumbea, recante tra altro 2 date: la prima (18 agosto 1252) dovrebbe corrispondere alla prima traslazione da San Pier Laguna, mentre la seconda (4 gennaio 1461) è la data della reposizione delle reliquie nell'arca. Questo monumento, tuttora conservato nella Basilica Cattedrale di Faenza, è sormontato da un angelo, che originariamente era opera di Della Robbia, ma che è stato verosimilmente confiscato da Napoleone. La sua memoria si celebra il 30 luglio.
Autore: Don Tiziano Zoli
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