I paradossi della vita, padre Pierre (Pietro) Vigne, destinato ad essere un pastore della Riforma Protestante, che notoriamente non dà nessun culto ai santi e beati, è diventato lui stesso un beato presso Dio, con la cerimonia di beatificazione officiata il 3 ottobre 2004, da papa Giovanni Paolo II.
Pierre Vigne nacque a Privas (Francia) il 20 agosto 1670 nel Vivarais, allora denominato “piccola repubblica ugonotta”. La sua famiglia era di fede calvinista o ugonotta, come venivano chiamati in Francia i protestanti dell’epoca; ma i suoi genitori lo fecero comunque battezzare nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso di Privas.
Bisogna chiarire che gli ugonotti furono in varie riprese combattuti dalle autorità civili e religiose, scatenando verso di loro le cosiddette “guerre di religione” (1562-1598), vedasi la famigerata ‘notte di san Bartolomeo; nel 1598 ci fu l’editto di Nantes con il quale ottennero la libertà di culto, poi revocato con l’editto di Fontainebleau (1685), in seguito al quale centinaia di migliaia di essi ripararono all’estero.
In questo periodo tribolato, molte famiglie e fedeli calvinisti, che non potevano andare in esilio, ritennero utile sfuggire alle restrizioni regie, che dal 1660 cominciarono a colpire gli ugonotti, fingendo di convertirsi al cattolicesimo, per questo il piccolo Pierre venne battezzato.
Dopo una adolescenza ufficialmente cattolica, verso i 16 anni Pierre Vigne venne riassorbito nella fede della sua famiglia, infatti nel 1686 egli prese a cavalcare alla volta di Ginevra in Svizzera, per iniziare gli studi per diventare ministro della Riforma Protestante.
E sulla strada per Ginevra avvenne l’episodio determinante per il futuro della sua vita; incontrò un sacerdote cattolico che portava il Viatico ad un malato, per ben tre volte il cavaliere Vigne fu invitato a fermarsi e per tre volte egli rifiutò, allora come per il celebre miracolo della mula con s. Antonio di Padova, anche il suo cavallo si piegò sotto di lui, costringendo il riluttante padrone ad adorare la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia.
Vivamente colpito dall’evento, Pierre Vigne cambiò destinazione e dopo un po’ di tempo entrò nel seminario di Viviers per diventare sacerdote cattolico.
Il 18 settembre 1694 fu ordinato presbitero dal vescovo di Viviers, mons. Antonio de la Garde de Chambonas; pur essendo ormai sacerdote, il ventiquattrenne Pierre è ancora alla ricerca di una sua vocazione definitiva, per questo dopo un periodo come viceparroco nella sua regione, fa un’esperienza di vita religiosa presso i padri Lazzaristi (fondati da s. Vincenzo de’ Paoli nel 1625) e dopo aver pronunciato i primi voti nel 1702, partecipò con i confratelli all’evangelizzazione del Vivarais, poi della Savoia e del Sud della Francia da Lione a Tolosa.
Dopo qualche anno diventò sempre più evidente la differenza fra il metodo di gruppo dei Lazzaristi e l’aspirazione sua di toccare il cuore e lo spirito dell’uomo, facendogli scoprire la tenerezza di Dio.
Il 20 maggio 1706 lacerato dal suo dramma interiore, egli lasciò la Congregazione; dopo 18 anni nel 1724 si aggregò alla Società dei Sacerdoti del SS. Sacramento, fondata nel 1634 da mons. d’Authier de Sisgaud, anch’essa dedita alle Missioni come i Lazzaristi, ma che gli lasciava però piena libertà nell’organizzazione delle missioni.
Per quaranta anni predicò più di 200 missioni, attraversando a piedi, a cavallo, a dorso di mulo, tutta la regione del Vivarais, il Delfinato, la Savoia, l’Hérault, portando spesso il confessionale smontato sulle spalle, andando di villaggio in villaggio, evitando le grandi città.
Per la sua opera apostolica venne richiesto da parroci e vescovi ed apprezzato anche a Roma; spesso in alcuni luoghi ripeteva le sue missioni, che duravano da uno a quattro mesi; il fine era triplice: predicare per istruire i cristiani nella dottrina della Chiesa e nella fede, catechizzare i bambini e confessare.
Dopo la costruzione di alcuni Calvari, costruì a Baucieu-le-Roy il grande Calvario composto da 39 stazioni rappresentanti la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo; la fama di questa celebre Via Crucis richiamava un gran numero di pellegrini da tutte le regioni vicine e fra questi una pia giovane Margherita di Nozières, seguita poi da altre sei compagne, le quali costituirono il primo gruppo della Congregazione del SS. Sacramento.
Il 30 novembre 1715 padre Vigne consegnò loro una croce d’ottone, benedicendo i loro abiti e le consacrò al culto dell’Eucaristia, alla devozione del Calvario e all’educazione delle giovanette.
Croce ed Eucaristia sono i due poli convergenti della spiritualità di padre Pierre Vigne, che si inserisce così nella grande corrente spirituale dell’epoca, riprendendo dalla tradizione e trasmettendo alla sue figlie le preghiere eucaristiche, acclamazioni, corona del SS. Sacramento.
E mentre era impegnato in una missione nel villaggio di Rencurel, lo colse la morte l’8 luglio 1740, aveva 70 anni; il suo corpo fu traslato con onoranze trionfali fino alla parrocchia di Boucieu-le-Roy, dove aveva eretto il grande Calvario.
La Congregazione del SS. Sacramento in circa 290 anni, ha superato grandi difficoltà come la Rivoluzione Francese e l’anticlericalismo dell’inizio del XX secolo; nel 1869 ebbe l’approvazione della S. Sede e oggi è presente oltre che in Francia, Italia, Inghilterra, Irlanda, Spagna, soprattutto in Brasile con molte Case.
Autore: Antonio Borrelli
«Io preferisco le opere alle parole; non si serve promettendo, ma facendo».
Sarebbe dovuto essere un pastore protestante, quindi non devoto ai santi. Invece Pierre Vigne diventa sacerdote cattolico e beato. Nato nel 1670 a Privas (Francia), i suoi genitori, di religione protestante, sono agiati commercianti di tessuti. Quelli vissuti da Pierre sono anni sconvolti da conflitti di religione tra cattolici e protestanti. Chi può prende la via dell’esilio, gli altri fingono di essere cattolici, come i genitori di Pierre che lo fanno battezzare. Nel 1686 il ragazzo si reca a cavallo a Ginevra, in Svizzera, per studiare e diventare pastore protestante. Durante il viaggio incontra un sacerdote cattolico che porta l’ostia consacrata a un malato. Il parroco gli chiede di compiere un atto reverenziale davanti all’Eucaristia. Al diniego del ragazzo, ecco avvenire il prodigio: il cavallo si rifiuta di avanzare e piega le zampe anteriori costringendo Pierre a genuflettersi. Il giovane, stupefatto, intuisce che Gesù è veramente presente nell’ostia consacrata. Il suo destino cambia: nel 1694 viene ordinato sacerdote e si aggrega ai Padri Lazzaristi. Si occupa con fervore di divulgare il Vangelo nel Sud della Francia.
Pierre intende camminare e ancora camminare per divulgare la Parola del Signore, tanto da essere denominato “Camminatore di Dio”. E lo fa per quarant’anni. Si carica sulle spalle il confessionale e si ferma nei villaggi per insegnare il catechismo ai bambini, visitare i malati, diffondere il Cattolicesimo e il culto per l’ostia consacrata. A Boucieu-le-Roy, aiutato dai parrocchiani, costruisce il Grande Calvario, una Via Crucis (dal latino “Via della Croce”) con 39 stazioni, che rappresenta la vita di Gesù, dall’ultima cena alla sua crocifissione e resurrezione. La notorietà delle stazioni richiama anche alcune ragazze che si occupano di accompagnare i pellegrini della Via Crucis. Con loro, nel 1715, Pierre fonda la Congregazione delle Sorelle del Santissimo Sacramento che si occupano dell’istruzione cristiana della gioventù. Nel 1740, a Rencurel, durante una delle sue missioni, il “Camminatore di Dio” muore e viene sepolto a Boucieu-le-Roy, vicino alla sua Via Crucis, oggi meta di pellegrinaggio. La congregazione da lui fondata è attualmente presente in Brasile, Francia, Italia, Inghilterra, Irlanda e Spagna.
Autore: Mariella Lentini
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