Ecco una santa figura di sacerdote diocesano, che visse e superò il tragico periodo della persecuzione religiosa in Messico, agli inizi del XX secolo. Giovanni Giuseppe Hinojosa Cantù nacque il 24 novembre 1874 ad Agualeguas (Nuevo León, Messico); ubbidì alla chiamata di Dio nel sacerdozio, venendo ordinato il 27 dicembre 1897 a 23 anni nella cattedrale di Monterrey, celebrando la Prima Messa il 6 gennaio 1898 nella chiesa parrocchiale del suo paese natale Agualeguas. Dopo tre anni di esperienza pastorale come vicario in varie parrocchie, nel 1901 il vescovo lo nominò maestro e confessore nel seminario di Monterrey. Dopo la dittatura di Porfirio Diaz (1876-1911), il Messico conobbe un lungo periodo di rivoluzioni e guerre civili, che coinvolsero anche la Chiesa con tante vittime fra ecclesiastici e fedeli. E in questo periodo di sconvolgimenti civili e religiosi, padre Hinojosa Cantù svolse il suo compito al Seminario che fu anche chiuso; nel 1914 continuò ad impartire lezioni di latino privatamente. Nel 1917 ebbe l’incarico di ristrutturarlo e di riaprirlo; nel contempo dal 1907 al 1923 fu anche segretario del vescovo di Monterrey, consultore diocesano e notaio del tribunale ecclesiastico, direttore del bollettino diocesano e redattore del foglio liturgico domenicale “Hoja Dominical”. Dal 6 dicembre 1921 fu nominato canonico del Capitolo della Cattedrale e il 2 maggio 1933, su conferimento della Santa Sede ebbe la dignità di decano della Cattedrale. Nel 1917 fondò l’opera a lui più cara, la Congregazione Mariana del Roble, con lo scopo di aiutare, orientare e sostenere molti giovani di quell’epoca di grave crisi morale, politica e sociale e viventi in un ambiente dove predominava l’indifferenza religiosa. La sua fu una quarantennale instancabile attività apostolica, che svolse in silenzioso ministero sacerdotale, come direttore spirituale e formatore di tanti bambini, ragazzi e giovani, pensando a seminare un campo che nel tempo futuro produsse abbondanti frutti morali e vocazionali. Devotissimo della Madonna, professava una fede ardente nell’Eucaristia, tanto che molte volte al momento della consacrazione nella Messa, accadeva che egli entrasse in estasi. Morì a Monterrey in fama di santità il 10 dicembre 1935; per i suoi molteplici meriti fu avviato il 27 febbraio 1991, il processo diocesano per la sua beatificazione, i cui atti sono stati dichiarati validi dalla Santa Sede il 12 maggio 1995.
Autore: Antonio Borrelli
|