Dopo moltissimi anni, in cui le beatificazioni venivano celebrate dal papa e dopo le migliaia di beati proclamati dal defunto Giovanni Paolo II nei suoi 27 anni di pontificato, dal 14 maggio 2005 con il nuovo papa Benedetto XVI, si è ritornati all’antica consuetudine delle beatificazioni, approvate dal papa ma celebrate da cardinali incaricati, anche in sede diocesana e nazionale. Ad inaugurare questa nuova procedura, sono state le due beatificazioni del 14 maggio 2005, celebrate a Roma dal cardinale José Saraiva Martins, Prefetto delle Congregazione per le Cause dei Santi; le due beate sono: Madre Ascensione del Cuore di Gesù (Florentina Nicol Goñi) e Madre Marianna Cope ambedue religiose. La Beata Ascensione del Cuore di Gesù, al secolo Florentina Nicol Goñi, nacque a Tafalla, Navarra (Spagna) il 14 marzo 1868, ultima figlia dei coniugi Juan Nicol commerciante di calzature e Agueda Goñi; la neonata al battesimo ricevé il nome di Florentina in omaggio alla santa che si festeggiava quel giorno. Ricevette un’educazione appropriata al suo stato sociale a Huesca, nel centro educativo gestito dalle religiose Domenicane del Terzo Ordine e conosciuto come il Beaterio di S. Maria Maddalena e Santa Rosa; qui sbocciò la sua vocazione religiosa. A 17 anni, il 22 ottobre 1885 fu ammessa nella comunità delle religiose di Santa Rosa di Huesca, completò felicemente il Noviziato, avvertendo che quella era la sua strada; piena di fervore voleva diventare sempre di più una sposa di Cristo, nel 1886 dopo un anno fece la sua professione prendendo il nome di Ascensione del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1907 ebbe l’incarico di direttrice dell’Esternato, alle giovani allieve esterne suor Ascensione diede con il suo carattere gioioso e allegro, tanto affetto e familiarità, che alla Superiora sembrò eccessiva per l’educazione che si doveva impartire, pertanto per correggerla la spostò in un incarico lavorativo, dove non c’era contatto con le fanciulle. Passata questa prova, forte della pratica dell’obbedienza, ritornò all’insegnamento. Nel 1912 il Governo spagnolo chiuse la scuola Normale di Santa Rosa di Huesca e le suore si trovarono senza più il sostegno economico, derivante dalle rette e soprattutto dell’impegno apostolico della formazione delle future maestre di scuola. In questo periodo ci fu il primo incontro di madre Ascensione con il padre domenicano Ramón Zubieta, venuto al convento di Huesca per cercare religiose disposte a lavorare nella missione di Urubamba in Perù. Questa richiesta incontrò la già favorevole intenzione della Congregazione delle Suore Domenicane di Santa Rosa, di inviare in America le suore di Huesca private della loro scuola. Mentre il Consiglio della Casa religiosa preparava il progetto, il padre Zubieta riceveva a Roma l’ordinazione episcopale come vescovo di Aráa il 15 di agosto 1913. Il 17 novembre 1913 cinque suore del Beaterio di Santa Maria Maddalena e di S. Rosa, partirono per il Perù, arrivando a Lima il 30 dicembre 1913. Il convento di Nostra Signora del Patrocinio di Lima, le accolse per iniziare sotto la guida di mons. Zubieta, l’apostolato nella prefettura apostolica di Santo Domingo del Urubamba y Madre de Dios; madre Ascensione fu nominata dal vescovo Superiora responsabile, questo suscitò la reazione delle suore peruviane e quindi si procedette ad organizzare una regolare elezione da parte delle suore tutte, madre Ascensione fu confermata con larga maggioranza. Il processo di integrazione fu abbastanza spinoso e la sua presenza nel Beaterio del Patrocinio dovette essere costante, le difficoltà sembravano insormontabili ma lei confidò in Dio sua consolazione; non le mancò il senso di solitudine e l’aridità spirituale. Sollecitati dal Maestro Generale dell’Ordine dei Predicatori padre Theissling, giunto a Lima in visita canonica nel 1918, il quale raccomandò di procedere nell’istituzione di una nuova Congregazione, già avviata con decreto diocesano del 1917. Il padre domenicano Osende lavorò nell’elaborare le Costituzioni e accelerò il processo giuridico, così il 27 settembre 1918 furono approvate le prime Costituzioni e il 5 ottobre fu eretta in Lima, la Congregazione delle “Missionarie Domenicane del SS. Rosario” e madre Ascensione del Sacro Cuore di Gesù, fu nominata Superiora Generale, si decise nel contempo che il Noviziato fosse svolto a Pamplona in Spagna. Insieme a mons. Ramón Zubieta si recò a Roma dal papa Benedetto XV, dove poterono trattare di tutti quei problemi che potevano essere risolti dalla Santa Sede; il 25 marzo 1921 la Congregazione fu aggregata all’Ordine dei Predicatori. Intanto l’intensa attività missionaria del vescovo Zubieta, lo minò nel fisico e la sua salute cedette, morì a 57 anni il 19 novembre del 1921. Madre Ascensione negò sempre di essere la fondatrice, perché per lei il fondatore era mons. Zubieta, però alla morte di questi, si trovò ad assumere tutta la responsabilità della nascente Congregazione, il suo carisma e i suoi scopi missionari ed educativi. Nel 1924 fu inaugurato il Collegio di Sonsonete in El Salvador, che marcò la spinta espansiva verso altre terre di missione; altri collegi furono aperti in seguito per sopperire alla necessità scolastiche locali, nel 1926 a Cuzco, nel 1928 ad Arequipa, nel settembre 1932 si arrivò in Cina, mentre il Beaterio di Santa Rosa di Saragozza si incorporò alla Congregazione. Madre Ascensione fu eletta Superiora per due volte nei Capitoli Generali; ma nel 1939 ormai di 71 anni, rifiutò la terza rielezione, ritenendo di non poter più sopportare il peso di tanta responsabilità e le esigenze di una Congregazione così diffusa e numerosa, che toccava ormai tre continenti. Allo stremo delle forze, si ammalò gravemente il 6 gennaio 1940 e il 22 gennaio visto le sue condizioni, ricevé il Viatico e l’Estrema Unzione; sopportando pazientemente le acute sofferenze, morì santamente il 24 febbraio 1940 nella Casa di Pamplona in Spagna. Il 24 aprile 1968 ci fu l’apertura del processo ordinario per la sua beatificazione; dichiarata ‘venerabile’ il 12 aprile 2003 da Giovanni Paolo II, è stata beatificata nel 2005. Celebrazione liturgica il 24 febbraio.
Autore: Antonio Borrelli
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