m. 25 giugno 874
San Salomone III, re di Bretagna, nonostante un grave crimine commesso in gioventù fu ricondotto da Dio sulla strada della santità. Dovette combattere contro i franche ed i normanni per conservare l’indipendenza della sua terra. Si prodigò nell’istituzione di sedi episcopali, nell’ampliamento di monasteri e nell’esercizio della giustizia. Fu aggredito e ucciso dai nemici della fede mentre si trovava in chiesa.
Emblema: Corona, Scettro, Palma
Martirologio Romano: In Bretagna, san Salomone, martire, che, per il tempo che governò come re, istituì sedi episcopali, ampliò monasteri e conservò la giustizia; lasciato poi il regno, fu accecato e ucciso in chiesa dai suoi avversari.
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San Salomone III appartenne alla dinastia degli antichi principi bretoni, regnante dunque sulla Bretagna, odierna regione della Francia nord-occidentale. Egli era ancora molto giovane quando suo padre Rivallon morì e suo zio Nominoé manifestò nei suoi confronti particolare premura e bontà, di cui Salomone gli fu sempre riconoscente.
Dopo la morte dello zio, nell'851, egli non ebbe però i medesimi riguardi ne il medesimo attaccamento per Erispoé, suo successore. Sotto pretesto che discendeva dal fratello primogenito di Nominoé e che vantava maggiori diritti sulla Bretagna di suo cugino, Salomone si mise a complottare contro di lui ed ottenne dal re Carlo il Calvo, nel 853, la corona della Bretagna, sotto la sovranità di Erispoé.
Questa prima soddisfazione lo rese pacifico per qualche anno. Ma nell'857, temendo di veder passare la corona su un'altra testa, per il matrimonio della figlia del suo rivale, tramò una nera cospirazione e, inseguito Erispoé in una chiesa, lo assassinò sull'altare.
I bretoni, ignorando questo crimine, accettarono Salomone come re e lo aiutarono a respingere i franchi che cercavano di invadere la Bretagna. A parte il crimine citato, Salomone aveva tutte le qualità che si possono sognare per un principe: una statura maestosa, la scienza della guerra, un coraggio intrepido.
Ma Dio, che non lascia mai il crimine impunito, sottopose Salomone ad una serie di prove che gli servirono in espiazione per il suo peccato e per la santificazione della sua anima. Senza parlare delle guerre che egli dovette sostenere contro i franchi e contro i normanni e della questione dei vescovi deposti nell'847 da Nominoé. Quest'ultimo spinoso affare costituì per lui occasione di corrispondenza e di imbarazzo sia con i vescovi locali che con lo stesso papa di Roma.Senza contare le penitenze ch'egli compì, Salomone, per purificarsi sempre più, moltiplicò le buone opere, edificò il monastero di Plélan o di Saint-Maixent e lo riempì di magnifici doni.
Tuttavia, una cospirazione fu tramata anche contro Salomone, riservandogli così la legge del taglione. Sorpreso all'improvviso ed incapace di resistere, prese la via della fuga e si rifugiò in un piccolo monastero ai confini del Poher e del Léon, in una parrocchia che da tale episodio prese il nome di “Mezzer-Salün” (martirio di Salomone), oggi conosciuta come “La Martyre” (Finistère).I ribelli decisero di ritirarsi il 23 giugno 874, convinti a non intraprendere alcuna azione contro di lui il giorno seguente, festa della Natività di San Giovanni Battista. Gli fu inviato solamente un vescovo per invitarlo a terminare il suo asilo ed a consegnarsi volontariamente onde evitare la possibile profanazione del luogo sacro. Salomone, rassegnato a tutto, si munì del sacramento dell'Eucaristia e si presentò dinnanzi ai suoi nemici con un coraggio magnanimo. I bretoni, colpiti da rispetto, non osarono sguainare la spada contro di lui e lo consegnarono a Fulcoald ed alcuni altri francesi, che gli fecero cavare gli occhi dal suo figlioccio. Il vecchio re non potè sopravvivere a questo crudele supplizio e venne così trovato morto l'indomani, 25 giugno 874.
Questo è ancora oggi il giorno in cui viene onorata la sua memoria, non solo dalla Chiesa di Vannes, ma dall'intera Chiesa universale che lo ha voluto ricordare così nell'ultima edizione del Martyrologium Romanum: “In Bretagna, ricordo di San Salomone, martire, che per tutto il tempo in cui fu anche re, istituì sedi episcopali, ampliò monasteri e conservò la giustizia; abbandonato il regno, fu aggredito e ucciso dai nemici della fede mentre si trovava in chiesa.”Il corpo del santo re Salomone fu inumato nel monastero di Plélan, conformemente al desiderio che lui aveva espresso di riposare accanto alla regina Wembrit. In seguito, probabilmente durante le invasioni normanne in Bretagna, la salma fu trasportata sino a Pithiviers, nella diocesi di Orléans, ove fu eretta una chiesa in suo onore. Tuttavia una parte delle sue reliquie restò o fu comunque riportata in Bretagna, poiché è provato che sarebbero state custodite sino alla Rivoluzione Francese presso la chiesa Saint-Salomon di Vannes. Dopo la distruzione dell'edificio avvenuta nel 1793, le reliquie furono traslate nella cattedrale, dove ancora oggi sono oggetto di venerazione da parte dei fedeli.
Autore: Fabio Arduino
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