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Sant' Asteio di Durazzo Vescovo
Festa:
5 luglio
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† 100 circa
Il Sinassario Costantinopolitano il 5 luglio celebra la memoria di Asteio (o Astio, o Aberisto), vescovo di Durazzo, che, durante l'impero di Traiano, essendo preside dell'Illirico Agricolao, subì il martirio per essersi rifiutato di onorare i simulacri di Dioniso. Dopo esser stato flagellato, Asteio fu legato ad una croce, cosparso di miele, e lasciato al caldo e agli insetti fino a quando venne a morte. Questo accadde intorno all'anno 100. Il nome di Asteio ricorre anche nella passio dei martiri Pellegrino, Luciano, Esichio, Papio, Saturnino e Germano che, rifugiatisi a Durazzo, si imbatterono nel corpo di Asteio ancora appeso alla croce e, confortati nella loro fede, si proclamarono cristiani e furono uccisi. Il Menologio di Basilio celebra A. il 6 luglio e così l'Annus ecclesiasticus graeco-slavicus. Nel Martirologio Romano e nel Sinassario Costantinopolitano, il nome di Asteio ricorre anche il 7 luglio nella celebrazione di Pellegrino e dei suoi compagni.
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La figura di Sant'Asteio di Durazzo, vescovo e martire vissuto durante l'impero di Traiano (98-117), si erge come un faro di fede e coraggio nel panorama dei primi secoli del Cristianesimo. La sua storia, seppur frammentaria, ci offre spunti preziosi per comprendere la tenacia e la resilienza dei primi cristiani di fronte alle persecuzioni.
Le informazioni su Sant'Asteio provengono principalmente da due fonti agiografiche:
- Sinassario Costantinopolitano: Questo antico calendario liturgico menziona il martirio di Asteio il 5 luglio.
- Passio dei martiri Pellegrino, Luciano, Esichio, Papio, Saturnino e Germano: In questo testo, si narra che i suddetti martiri, rifugiatisi a Durazzo, trovarono il corpo di Asteio ancora appeso alla croce dove aveva subito il martirio. Ispirati dal suo esempio, si proclamarono cristiani e furono a loro volta martirizzati.
Altre fonti, come il Menologio di Basilio e l'Annus ecclesiasticus graeco-slavicus, collocano la memoria di Asteio al 6 luglio, mentre il Martirologio Romano e il Sinassario Costantinopolitano lo ricordano anche il 7 luglio, insieme ai martiri Pellegrino e compagni.
Asteio fu vescovo di Durazzo, un'importante città portuale dell'Illirico (l'odierna Albania) durante il regno dell'imperatore Traiano. In quel periodo, l'impero romano era caratterizzato da una forte intolleranza verso il Cristianesimo, e i cristiani erano spesso perseguitati.
Secondo la tradizione, Asteio fu arrestato su ordine del prefetto dell'Illirico, Agricolao, per essersi rifiutato di adorare i simulacri del dio Dioniso. Dopo essere stato sottoposto a flagellazione, Asteio fu legato ad una croce, cosparso di miele e lasciato al caldo e agli insetti fino alla morte. Il martirio avvenne intorno all'anno 100.
La storia di Sant'Asteio rappresenta un esempio emblematico della fede incrollabile e del coraggio dei primi cristiani di fronte alle persecuzioni. La sua scelta di rimanere fedele ai propri principi, anche di fronte alla tortura e alla morte, testimonia la profondità della sua fede e la sua incrollabile convinzione nei valori cristiani.
Sant'Asteio è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica. La sua memoria liturgica ricorre il 5 luglio, anche se alcune fonti la collocano al 6 o 7 luglio.
La figura di Sant'Asteio è particolarmente sentita in Albania, dove è considerato un patrono nazionale. La sua tomba si trova nella cattedrale di Durazzo, dove è meta di pellegrinaggio per devoti provenienti da tutto il mondo.
Autore: Franco Dieghi
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