Desio, Milano, 15 ottobre 1922 - Milano, 22 febbraio 2005
Luigi Giovanni Giussani nacque il 15 ottobre 1922 a Desio, in diocesi di Milano e oggi in provincia di Monza e della Brianza, figlio di Beniamino, disegnatore e intagliatore, e Angelina Gelosa, operaia tessile. Nell’ottobre 1933 fece il suo ingresso nel Seminario di Milano, precisamente nella sede di Seveso, per il Seminario Minore; frequentò invece il liceo nella sede di Venegono Inferiore. Ordinato sacerdote il 26 maggio 1945, fu immediatamente riservato per gli studi e per l’insegnamento nel Seminario di Venegono, ma nei fine settimana prestava servizio in parrocchia. Nel 1954 discusse la tesi di dottorato in Teologia; nello stesso anno chiese di potersi dedicare pienamente alla formazione dei giovani. Cominciò allora a insegnare al liceo ginnasio statale Giovanni Berchet di Milano, incarico che mantenne fino al 1967. Dall'anno accademico 1964-1965 insegnò anche Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1968, quando anche molti dei suoi allievi si sentivano coinvolti dal movimento studentesco, iniziò a organizzare incontri per ricondurli alla ragionevolezza della fede: da lì ebbe inizio Comunione e Liberazione (CL), movimento che coinvolse giovani e adulti. Nel 1983 venne nominato Prelato d’Onore di Sua Santità, ottenendo il titolo di Monsignore. Tra i frutti di CL sono l’Associazione “Memores Domini”, composta da consacrati uomini e donne, e le Suore di Carità dell’Assunzione. Monsignor Giussani morì nella sua casa di Milano il 22 febbraio 2005. Le solenni esequie furono presiedute nel Duomo di Milano dal cardinal Josef Ratzinger. Il 22 febbraio 2012 il cardinal Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, accettò il Supplice Libello, primo atto formale per l’avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione. L’Editto per la causa arrivò dopo dodici anni di ricerca storica e teologica sugli scritti, il 4 maggio 2024. La prima sessione pubblica dell’inchiesta diocesana si svolse il 9 maggio 2024 nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano. I resti mortali di monsignor Giussani riposano presso il Cimitero Monumentale di Milano, in un’apposita cappella funeraria.
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“Ringrazio il Signore per il dono della sua vita spesa senza riserve nell'adesione coerente alla propria vocazione sacerdotale, nell'ascolto costante dei bisogni dell'uomo contemporaneo, e nel servizio coraggioso alla Chiesa. L'intera sua azione apostolica - ha detto Giovanni Paolo II, dopo aver appreso la notizia della dipartita di Mons. Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione - si potrebbe riassumere nell'invito franco e deciso, che egli sapeva rivolgere a quanti lo avvicinavano, ad un personale incontro con Cristo, piena e definitiva risposta alle attese più profonde del cuore umano”.
Mons. Luigi Giussani era nato a Desio, un paese nei dintorni di Milano, il 15 ottobre 1922. Giovanissimo, entrò nel seminario diocesano di Milano, proseguendo gli studi e infine completandoli presso la Facoltà teologica di Venegono. Sono anni di studio intenso e di grandi scoperte: come la lettura di Leopardi con la quale don Giussani soleva talvolta accompagnare la meditazione dopo l'Eucaristia. Si rafforza in lui in quegli anni, infatti, la convinzione che il vertice di ogni genio umano (comunque espresso) è profezia, anche inconsapevole, dell'avvenimento di Cristo. Così gli accade di leggere l'Inno Alla sua donna di Leopardi come una sorta di introduzione al prologo del Vangelo di san Giovanni, e di riconoscere in Beethoven e in Donizetti espressioni vivissime dell'eterno senso religioso dell'uomo. Fin da quegli anni di seminario e di studio, Luigi Giussani impara che senso estetico ed etico provengono insieme da una corretta e appassionata chiarezza circa l'ontologia, e che un vivo gusto estetico ne è il primo segno. L'osservanza della disciplina e dell'ordine nella vita in seminario si coniugherà con la forza di un temperamento che nel colloquio con i superiori e nelle iniziative con i compagni si distingue per vivacità e acume.
Ordinato sacerdote, don Giussani si dedica all'insegnamento presso lo stesso seminario di Venegono. In quegli anni si specializza nello studio della teologia orientale, della teologia protestante americana e nell'approfondimento della motivazione razionale dell'adesione alla fede e alla Chiesa. A metà degli anni Cinquanta lascia l'insegnamento in seminario per quello nelle scuole medie superiori. Per dieci anni, dal 1954 al 1964, insegna al Liceo classico «Berchet» di Milano. Inizia a svolgere in quegli anni un'attività di studio e di pubblicistica volta a porre all'interno e all'esterno della Chiesa l'attenzione sul problema educativo. Sono questi gli anni della nascita e della diffusione di GS (Gioventù Studentesca), che poi diventerà Comunione e Liberazione. Accantonata ogni prospettiva di carriera accademica, egli si dedicò alla formazione degli studenti, bisognosi di punti di riferimento e di modelli a cui ispirarsi. Dette inizio negli anni Sessanta alla sua attività evangelizzatrice presentando le verità della fede con un dialogo aperto ed incessante, con una coerente docilità al magistero della Chiesa e soprattutto con una esemplare testimonianza di vita.
Nacque così il movimento di Comunione e liberazione, cresciuto nel corso degli anni grazie all'ardore apostolico di questo fervente sacerdote ambrosiano, che ha saputo coinvolgere tanti discepoli in un appassionante itinerario missionario. Don Giussani viene creato Monsignore da Giovanni Paolo II nel 1983 con il titolo di Prelato d'onore di Sua Santità. Nel 1995 gli viene assegnato il Premio Internazionale Cultura Cattolica e nel 2003 don Giussani riceve anche il Premio Macchi, tributato dall'Associazione Genitori Scuole Cattoliche a chi si distingue nel campo dell'educazione. È stato consultore della Congregazione per il Clero e del Pontificio Consiglio per i Laici. Ha inoltre presieduto la Diaconia Centrale della Fraternità di Comunione e Liberazione, associazione riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici nel 1982 e ha guidato l'esperienza dei Memores Domini, un'associazione laicale anch'essa riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici (1988), che riunisce persone di CL che hanno compiuto una scelta di consacrazione a Dio nella verginità.
Alle ore 3.10 del 22 febbraio 2005, festa della Cattedra di San Pietro, Mons. Luigi Giussani, in seguito a una complicazione circolatoria e renale, a 82 anni chiude la sua esistenza terrena per entrare definitivamente nella Pasqua eterna. “Non finisce qui il ricordo di una persona amata”. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, salutando il feretro di don Luigi Giussani mentre veniva portato fuori dal Duomo di Milano, tra gli applausi lunghissimi e la commozione di decine di migliaia di persone, sapeva che il ricordo per un “padre carissimo, dolce e forte, che per tutti è stato annunciatore e testimone di Cristo e del suo mistero” non sarebbe finito lì.
Non sarebbe finito con il funerale solenne, presieduto dallo stesso arcivescovo Tettamanzi, con più di cinquecento sacerdoti concelebranti, diciotto vescovi e quattro cardinali (oltre a Tettamanzi, Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che ha tenuto l'omelia e i cardinali Crescenzio Sepe e Angelo Scola) e le lacrime di Comunione e Liberazione, il ricordo di don Giussani, perché ciascuno “lasciando il Duomo, tornerà alla propria casa, alle proprie responsabilità” ha aggiunto Tettamanzi, e “come per “don Gius”, come lo chiamano i milanesi e non solo loro, risulterà in qualche modo insopportabile il fatto che ci siano persone che non conoscono la gioia di questo Vangelo vivente e personale che è Gesù”. Difensore della ragione dell'uomo, don Giussani è stato un profondo conoscitore della letteratura, della musica e un convinto valorizzatore dell'arte come strada che conduce al Mistero. Cristo e la Chiesa: sta qui la sintesi della sua vita e del suo apostolato. Seguito dagli aderenti al movimento da lui fondato, diffuso ormai in tanti Paesi del mondo, ascoltato con rispetto pure da persone di fedi diverse e di differenti responsabilità professionali, egli sarà ricordato come un grande maestro di umanità e come il difensore della religiosità che è inscritta nel cuore di ogni essere vivente.
Autore: Maria Di Lorenzo
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