Madre Veronica fu un polo di attrazione di cuori generosi, la volontà di Dio la portò attraverso le sofferenze e privazioni sin dalla nascita, alle vette più alte dell’amore del Cuore di Gesù.
Si chiamava Carolina Lioger e nacque il 25 maggio 1825 a Lione in Francia, terza di quattro sorelle; i genitori si aspettavano un maschio dopo le prime due femmine, quindi la sua nascita fu una delusione, perché si desiderava un erede che potesse continuare il florido commercio cartaceo del padre.
Fu messa a balia in campagna lontano dalla famiglia; dopo tre anni la ripresero, ma la bimba era cresciuta male, era bruttina e con qualche male alla colonna vertebrale, i genitori se ne vergognavano, tanto che per strada dove erano conosciuti, Carolina era condotta per mano da una domestica, ma dall’altro lato della strada. Tanto brutta, tanto buona, perché Dio la compensava con la sua Grazia.
A circa sei anni fu messa nel pensionato delle Suore di S. Carlo a Neuville-sur-Saóne, crebbe timorata di Dio e coltivando dentro di sé una vocazione allo stato religioso.
A 14 anni chiese di essere ammessa al Terz’Ordine Francescano con il nome di Maria Veronica in onore di santa Veronica Giuliani, la mistica del Crocifisso, proclamata santa in quegli anni.
Ebbe qualche proposta di matrimonio che rifiutò e nonostante l’opposizione dei familiari, cercò di entrare in qualche Istituto religioso, prima dalle Suore di S. Elisabetta, poi presso le Suore del Verbo Incarnato di Lione, ancora presso le ‘Vittime di Marsiglia’ ma in tutti i casi, la cagionevole salute non la sostenne.
Nel contempo gli intrighi di una commessa, misero contro di lei sua sorella, il cognato e la mamma, per cui venne cacciata di casa, fu la povertà più assoluta e l’angoscia più profonda, solo Dio era il suo rifugio e passava lunghe ore in chiesa immersa nella preghiera.
E in una di queste veglie oranti, ricevé un’illuminazione divina, che si concretizzò nel progetto richiesto dal Cuore di Gesù, di una comunità consacrata come ‘Vittime del Sacro Cuore’.
In quei sette anni di tormenti fisici e morali. Carolina Lioger conobbe il Rettore del Seminario di Viviens don Emilio Roux, sacerdote di S. Sulpizio, il quale apprezzò lo spirito che la conduceva nella sua pietà; anch’egli concepiva il sacerdote come l’uomo che si consuma per tutte le anime senza nessuna eccezione, vittima, come Gesù è vittima in Croce.
Padre Roux prese a guidarla nella realizzazione nel 1852, dell’Associazione di “Vittime unite al S. Cuore di Gesù”, che il cardinale de Bonald, arcivescovo di Lione, approvò iscrivendosi lui stesso insieme a tanti altri sacerdoti, fra i quali il s. Curato d’Ars e s. Giuliano Eymard.
L’Associazione anticipò la fondazione dell’Istituto delle “Suore Vittime del Sacro Cuore di Gesù”, iniziata a Genas nella diocesi di Grenoble il 10 aprile 1857, dov’era parroco don Vittorio Roux, fratello di don Emilio.
Il vescovo di Grenoble l’approvò dopo la guarigione miracolosa di Carolina, lui stesso aveva chiesto che ci fosse un segno dal cielo; a luglio 1857 Carolina Lioger diventò definitivamente madre Veronica con l’arrivo della prima compagna inviatale dal s. Curato d’Ars, Leopoldina de Dinechier, che prenderà il nome di suor Maria Maddalena della Croce.
Da madre Veronica si recarono sacerdoti dotti e santi, come padre Leone Dehon, padre Andrea Prévot, padre Silvano Giraud, per approfondire la sua spiritualità, infusa poi in altre fondazioni religiose; il suo direttore spirituale don Emilio Roux, contribuì ad inserire lo “spirito di vittima” che guidava madre Veronica, nella tradizione della scuola francese e particolarmente nella dottrina sacerdotale eucaristica.
Nel 1860 madre Veronica fu a Roma per un incontro con papa Pio IX e l’8 settembre 1861 emise la sua professione religiosa; l’approvazione pontificia venne il 6 agosto 1870.
Intanto nel 1869 madre Veronica aprì una nuova Casa a Villeneuve-les-Avignon, nella diocesi di Nimes, e lì nel 1878 si trasferì fissandone la Casa Madre.
L’ideale di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, madre Veronica volle estenderlo anche ad un ramo maschile l’ “Opera dei Preti Vittime”, alla quale interessò prima padre Silvano Giraud dei Missionari della Salette e poi il Servo di Dio padre Andrea Prévot, ma la fondazione non ebbe esito positivo.
Alcuni di questi sacerdoti confluirono poi negli “Oblati del S. Cuore” (poi Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù), fondati a San Quintino nel 1878 dal venerabile Leone Dehon (1843-1925).
Madre Veronica, faro della spiritualità e della devozione al Sacro Cuore nel XIX secolo in Francia, sofferente per la malattia al midollo spinale, morì a Villeneuve-les-Avignon, l’8 giugno 1883, dopo aver rinnovato la sua “offerta di vittima” e assistita da padre Andrea Prévot.
Qualche anno dopo, nel 1901, a causa delle leggi antireligiose, le “Suore Vittime del Sacro Cuore” dovettero trasferirsi in Belgio e la Casa-madre a Namur, dove nel 1910 fu aperto il primo processo per la sua beatificazione.
Autore: Antonio Borrelli
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