Maria Rosa Carafa è uno dei primi fiori di santità, sbocciati nell’Istituzione delle Ancelle del Sacro Cuore, fondata a Napoli dalla Beata Caterina Volpicelli (1839-1894), salita agli onori degli altari il 29 aprile 2001. Nacque a Napoli il 6 aprile 1832, quarta figlia di Giuseppe Carafa duca di Traetto e Costanza Macedonio marchesa di Ruggiano e in famiglia ricevette un’ottima istruzione letteraria e religiosa; imparò a suonare il cembalo e a cantare. Ricevette il Sacramento della Cresima, insieme alla sorella gemella Paola, nella domenica di Pentecoste, da suo zio il cardinale Carafa, arcivescovo di Benevento. Pur essendo stata richiesta in sposa varie volte, Maria Rosa rifiutò sempre, sentendosi attratta dalla vita religiosa, che comunque non poté realizzare. Da laica fervorosa e impegnata, ebbe vari direttori spirituali, tutti degni sacerdoti: il parroco don Domenico Cannola, il padre Vincenzo Atella dei Chierici Regolari della Madre di Dio, il padre Vito Maria alcantarino, il padre Figlioia gesuita. Rimasta orfana dei genitori, si dedicò ad una vita di apostolato, iscrivendosi il 25 marzo 1871 al Terz’Ordine Francescano nella Chiesa di S. Pasquale a Chiaia e aderendo nel 1875 all’Apostolato della Preghiera, di cui fu zelatrice nella Parrocchia dell’Ascensione a Chiaia. Aveva 44 anni, quando nel 1876 conobbe e appoggiò Caterina Volpicelli e la sua opera, che proprio in quegli anni iniziava il suo cammino in onore alla devozione al Sacro Cuore, che specie a Napoli ebbe grande diffusione. Maria Rosa ne rimase entusiasta e su suggerimento del Servo di Dio card. Sisto Riario Sforza (1810-1877) arcivescovo di Napoli, aderì alla Pia Unione delle Ancelle del Sacro Cuore come esterna. L’Istituzione prevede le ‘Ancelle’, che vivono in comunità nel rispetto di una Regola, le ‘Piccole Ancelle’ esterne, che vivono da nubili nel mondo, ma dopo dieci anni possono diventare ‘Sorelle esterne’ e le ‘Aggregate’ cioè donne sposate e madri, che vivono la loro famiglia. La sua gracile costituzione fisica e i tanti malanni che l’affliggevano, non le impedirono di impegnarsi completamente nelle attività del giovane Istituto religioso; fu maestra delle novizie, diresse l’Associazione delle Figlie di Maria istituita dalla Volpicelli; si distinse nell’animazione spirituale delle Piccole Ancelle esterne, nel quartiere di Chiaia a lei affidato; fu impegnatissima nell’attività caritativa; accompagnò nel 1879 e nel 1888 la fondatrice a Roma, con udienze private di papa Leone XIII. Dopo una lunga malattia, Maria Rosa Carafa morì a 58 anni a Napoli il 2 maggio 1890, 1° venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore, quattro anni prima della Fondatrice con la quale aveva tanto collaborato; dopo pochi anni fu tenuto il processo informativo nell’archidiocesi napoletana; il 12 aprile 1905 ci fu il decreto sugli scritti e il 28 agosto 1907 il decreto d’introduzione della Causa di beatificazione e nella stessa data fu dichiarata ‘venerabile’. Il 26 marzo 1908 la sua salma fu traslata nel Santuario del Sacro Cuore di Gesù alla Salute, della Casa-madre delle Ancelle del Sacro Cuore in via Volpicelli, 7 a Napoli, dov’è tuttora.
Autore: Antonio Borrelli
|