Luigi Boccardo nacque a Moncalieri (TO) il 9 agosto 1861, settimo dei dieci figli di Gaspare Boccardo e di Giuseppina Malerba, il cui primogenito era Giovanni Ottavio, beatificato nel 1998, che da sacerdote gli sarà guida ed esempio, nelle varie tappe della vita consacrata.
E Giovanni, allora tredicenne, fu il suo padrino di Battesimo, ricevuto il giorno dopo la nascita; gracile di costituzione, crebbe nella tranquillità della sua famiglia, aiutando nei servizi la mamma, affaccendata per la numerosa prole.
Visto la sua inclinazione allo studio, i genitori contadini lo iscrissero per il ginnasio al “Real Collegio” dei padri Barnabiti di Moncalieri, già frequentato dal fratello Giovanni; in questo ambiente religioso e con l’esempio del fratello, sentì vivissimo il desiderio del sacerdozio; anche la sorella Giacinta nel 1874, aveva scelto la via del chiostro, entrando con il nome di suor Veronica fra le Suore di Sant’Anna.
È ancora il fratello Giovanni, a convincere i riluttanti genitori ad accogliere la vocazione sacerdotale di quel secondo figlio e sempre lui, si assunse l’onere di pagare la retta degli studi per tutti gli anni futuri; nell’ottobre 1875 ‘Luigino’, com’era chiamato in casa, entrò nel Seminario di Giaveno, dove vestì l’abito clericale il 23 settembre 1877, qui frequentò la quarta e quinta ginnasio, dopo aver superato un violento tifo, che l’aveva portato alla soglia della morte.
Nell’autunno del 1877 il chierico Luigi Boccardo, entrò per lo studio della filosofia, nel Seminario di Chieri, dove si trovava come direttore spirituale il fratello maggiore don Giovanni.
A Chieri trascorse gli anni della formazione giovanile, con tutte le problematiche, dubbi, entusiasmi, riflessioni, scoraggiamenti, tipici dell’età, consigliato e sostenuto dai Superiori, soprattutto dal fratello Direttore spirituale dei chierici.
Dopo due anni, nell’autunno 1879, Luigi Boccardo passò al Seminario Teologico di via XX Settembre a Torino, qui trovò come padre spirituale il canonico, poi Beato Giuseppe Allamano (1851-1926) una delle tante sante figure che hanno vivacizzato la vita spirituale di Torino e del Piemonte, a cavallo dei due secoli XIX e XX.
Con lo studio della teologia, si andava man mano maturando nel chierico Luigi Boccardo, la sua filiale devozione e consacrazione alla Madonna, alla quale veniva attribuita la sua salvezza di qualche anno prima, quando in procinto di morire, gli fu fatto bere un poco d’acqua di Lourdes; è ancora conservata un’immaginetta della Vergine, su cui Luigi scrisse e firmò: “Questa è Colei che mi salvò ed il cuor mi rubò”.
Fu ordinato sacerdote il 7 giugno 1884 dal cardinale arcivescovo Gaetano Alimonda; il giorno dopo celebrò la sua Prima Messa nella parrocchia d’origine a Moncalieri, alla presenza commossa dei genitori, dei numerosi fratelli e sorelle, del parroco e fedeli.
Trascorse un anno come assistente nel Seminario di Torino, poi l’arcivescovo lo destinò a Pancalieri, dove, dopo aver trascorso un anno come direttore spirituale nel Seminario torinese (1881-1882), il fratello Giovanni dal 24 settembre 1882 era parroco del grosso Borgo a 30 km da Torino.
La sua permanenza di circa un anno a Pancalieri, coincise con un’epidemia di colera, che fece oltre cinquanta vittime, fu presente in prima linea nell’assistere i moribondi e gli ammalati; a causa delle drammatiche conseguenze dell’epidemia, il fratello parroco Giovanni Boccardo, fonderà la Congregazione delle Suore “Povere Figlie di S. Gaetano”.
Il 12 aprile 1886, il canonico Giuseppe Allamano, chiamò don Luigi Boccardo come vicerettore e padre spirituale dello storico Convitto Ecclesiastico della Consolata a Torino, fondato nel 1817 dal teologo don Luigi Guala.
Il prestigioso Convitto, scuola di teologia basata sulla dottrina di s. Francecso di Sales e di s. Alfonso Maria de’ Liguori, in contrapposizione con la morale rigorista, sarà determinante nella storia della Chiesa torinese; quasi tutti i sacerdoti, santi, beati, venerabili, servi di Dio del XIX secolo, che resero splendente la Chiesa di Torino, provenirono da questo Convitto Ecclesiastico, che ebbe come rettore dal 1849 al 1860, s. Giuseppe Cafasso.
Intorno agli anni Ottanta del XIX secolo, il Convitto conobbe grossi periodi di crisi, fra i teologi professori e le Autorità vescovili e nel 1880 per cercare di salvare il salvabile, fu chiamato come rettore don Giuseppe Allamano, il canonico della Consolata, il venerato Santuario mariano torinese, il quale nel 1886 chiamò ad aiutarlo don Luigi Boccardo,
I due santi uomini lavoreranno insieme per ben 30 anni dal 1886 al 1916, in completa sintonia, don Luigi con umiltà, pazienza e sollecitudine, operò al fianco di don Allamano in perenne ombra; man mano lo sostituì, quando i molteplici impegni di don Allamano si fecero sempre più numerosi: I restauri del Santuario, le iniziative per porlo come centro di spiritualità per i torinesi, la fondazione del Bollettino, la fondazione e gestione delle Congregazioni religiose dei Missionari e delle Missionarie della Consolata.
Don Luigi Boccardo continuò così ad essere il direttore spirituale e l’organizzatore, della vita dei sacerdoti allievi del Convitto, insegnando presso la scuola di religione del quartiere, tenendo conferenze, insegnando liturgia e pastorale nell’ambito del Santuario, ma soprattutto passando ore ed ore nella preghiera e nel confessionale (il suo confessionale n. 2 della Consolata, divenne famoso tra i torinesi).
Fra i tanti assistiti spiritualmente, ci fu la Serva di Dio Maria Consolata Ferrero, futura suor Benigna Consolata (1885-1916) della quale scrisse una biografia.
Il 2 giugno 1909 fu nominato Canonico onorario della Collegiata della SS. Trinità; fu pellegrino a Lourdes, Roma, Napoli, Firenze, Lucca; nel 1913 diede alla stampa la sua prima opera ascetica “Il figlio spirituale”; parte prima della sua maggiore opera: “Confessione e Direzione”, la seconda parte “Il padre spirituale” e l’appendice “Le celesti vocazioni”, furono edite negli anni dal 1913 al 1928 con numerose ristampe, perché molto ricercate.
Il 30 dicembre 1913, il fratello Giovanni Maria, prevosto di Pancalieri, fondatore dell’Ospizio e delle già citate Suore “Figlie di S. Gaetano” morì, indicandolo come successore alla guida delle opere da lui fondate.
Il dolore di don Luigi fu grande, doveva tutto al fratello, dalla sua vocazione alla formazione sacerdotale; il 9 gennaio 1914 il cardinale Agostino Richelmy lo nominò Superiore Generale della Congregazione, ormai diffusa in parecchi luoghi d’Italia.
Iniziò così per lui una nuova fase della sua vita; fatto per la stabilità e il raccoglimento monastici, dovette adattarsi a viaggiare in tutt’Italia; dové adattare alle mutate esigenze le Regole, organizzare il probandato e il Noviziato, visitare, conoscere ed organizzare le varie comunità sparse in Italia, aprire nuove Case, amministrare un’Istituzione che comprendeva ormai parecchie centinaia di suore, decine di Case e Comunità, migliaia di assistiti tra vecchi, malati, bambini e sacerdoti anziani.
Nel 1924 fece riesumare e traslare nella Casa Madre delle suore a Pancalieri, la salma del fratello Giovanni, proclamato poi Beato il 24 maggio 1998 a Torino, da papa Giovanni Paolo II.
Il 3 dicembre 1919 il canonico Luigi Boccardo ebbe un’ulteriore incarico dall’arcivescovo di Torino, direttore dell’Istituto per Cieche di Lungo Dora Napoli 54 a Torino, istituto fondato nel 1894 da Orsolina Turchi e che dopo la sua morte, era gravato di un debito di 120.000 lire di allora.
Continuò a produrre e stampare molti scritti ascetici, liturgici, di guida spirituale, pastorali, come: “L’Ora di adorazione per le solennità pasquali”; “L’Ora di adorazione pregata per il Ven.do Clero, 3 opuscoli in difesa del misticismo di suor Benigna Consolata; articoli su riviste religiose; “Lezioni di Teologia Ascetica e Mistica” tenute ai giovani sacerdoti del Convitto Ecclesiastico, ecc.
Per problemi di spazio e di distanza dal capoluogo, fu necessario trovare un’altra Sede per la Casa Generalizia delle “Povere Figlie di S. Gaetano”, che alla fine fu trovata accanto all’Istituto delle Cieche, dove poi il 12 giugno 1928 il canonico Boccardo si trasferì definitivamente, mentre la nuova Casa Madre divenne la sede della prima Madre Generale della Congregazione, la Serva di Dio Gaetana Fontana (1870-1935).
Gli anni passavano e il canonico sempre più vecchio e malandato, incurvato sul davanti, con una gobba a sinistra, una gotta dolorosa (ma non era stato mai un campione di salute), alto circa un metro e settantacinque in vecchiaia non pesava più di sessanta chili; nonostante ciò, cedendo alle insistenze di quanti gli chiedevano di erigere una chiesa aperta ai fedeli presso la Casa delle Suore, alla fine intraprese i lavori di edificazione del Santuario di Gesù Re, in cui volle marmi, arredi e paramenti preziosi, degni di Gesù Re; il Santuario fu consacrato il 24 ottobre 1931 dal cardinale Maurilio Fossati.
Ormai da anni il canonico Boccardo era il direttore spirituale dell’Istituto delle Cieche e aveva potuto così conoscere alcune giovani desiderose della vita consacrata, aveva cercato di indirizzarle presso qualche monastero, ma a causa della cecità erano state rifiutate.
Il 18 gennaio 1932, egli comunicò la sua decisione alle ragazze non vedenti dell’Istituto, alcune di esse si sarebbero consacrate a Dio con il titolo di “Figlie di Gesù Re”, il nuovo ramo contemplativo delle “Povere Figlie di S. Gaetano”, con il compito di pregare per la Chiesa, per il papa, per i sacerdoti, specie quelli in crisi; il 29 ottobre 1932 ci fu la vestizione delle prime suore “Figlie di Gesù Re”.
Gli ultimi anni furono per il canonico pieni di riconoscimenti, da parte del papa Pio XI, degli arcivescovi e vescovi ausiliari di Torino e del Piemonte; ottanta sacerdoti parteciparono al suo 50° di sacerdozio il 5 giugno 1934; ma non mancarono dolori, il 15 marzo moriva madre Gaetana Fontana, la prima Superiora Generale delle Povere Figlie di S. Gaetano e collaboratrice sin dall’inizio del fratello Giovanni e poi di lui, fu un altro distacco straziante per l’anziano sacerdote.
Non si può non accennare alle 1027 lettere scritte da Luigi Boccardo, raccolte in sette volumi, dal 1901 al 1936, dirette a laici, sacerdoti e religiosi, in cui è condensata ed espressa tutta la spiritualità, l’ascesi, la fiducia in Dio, di questo sacerdote, umile, discreto ma attivissimo; disse di sé: “Tre cose non avrei mai creduto di fare: scrivere libri, fondare suore e costruire chiese. Le ho fatte tutte e tre!…”.
Presagendo l’approssimarsi della fine, padre Luigi lasciò man mano le varie Opere, alla cura di altri successori fra cui il teologo Camillo Dionisio; oppresso da vari malanni, celebrò l’ultima Messa all’altare della Consolata nel suo Santuario di Gesù Re il 26 aprile 1936, poi si mise a letto; fra alti e bassi, confortato dalle visite di vescovi, amici, sacerdoti e suore, si arrivò fino al 9 giugno, quando morì serenamente e nella massima semplicità.
I funerali svolti nel Santuario di Gesù Re, videro la partecipazione di Autorità Civili e Religiose, la bara fu portata a spalla dai Missionari della Consolata. In tale chiesa riposa ancora oggi.
Il 15 novembre 1937, la salma fu traslata dal cimitero al Santuario di via Lungo Dora Napoli; l’8 giugno 1961 presso la Curia di Torino, ebbe inizio la Causa per la sua beatificazione, che dal 19 aprile 1979 è spostata a Roma presso la competente Congregazione Vaticana. Il 12 aprile 2003 è stato dichiarato ‘venerabile’ ed il 14 aprile 2007 è stata celebrata la sua beatificazione nella nuova chiesa torinese del Santo Volto. L'Arcidiocesi di Torino celebra la memoria facoltativa del Beato Luigi Boccardo al 9 giugno.
PREGHIERA
O Dio, che nel beato Luigi Boccardo, sacerdote,
ci hai donato un sapiente maestro
e un amorevole ministro della tua misericordia,
per sua intercessione, accresci nei tuoi fedeli lo spirito della carità,
perché possano giungere alla gloria del tuo Regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Autore: Antonio Borrelli
|