m. Vercelli, 556
San Flaviano, quattordicesimo vescovo di Vercelli, successore di San Costanzo, fu insigne poeta e cultore della memoria dei santi locali. San Flaviano promosse inoltre la decorazione con particolari ornamenti, dell’antica basilica eusebiana.
Etimologia: Flaviano = dai capelli biondi, dal latino
Emblema: Mitra, Pastorale
|
San Flaviano fu il quattordicesimo vescovo di Vercelli, succedendo così a San Costanzo nel 541 circa. La sua cultura elevata denota la quasi certa provenienza dal celebre cenobio fondato dal protovescovo Sant’Eusebio, un’istituzione che raccoglieva a vita comune e sotto un’austera disciplina i candidati al sacerdozio, in pratica una sorta di seminario del tempo. Flaviano è ricordato dagli storici quale “Damaso vercellese”, paragonandolo così al papa poeta San Damaso, dunque il più elevato rappresentante della scuola poetica e letteraria del cenobio. Il santo vescovo lasciò preziosi segni della sua capacità di compositore nei carmi sepolcrali dedicati ai primi santi della diocesi vercellese. Gli scritti di Flaviano, infatti, sono conservati esclusivamente nei marmi e nelle sillogi antiche e comprendono in tutto un centinaio di versi riferiti a Sant’Eusebio ed alle prime consorelle del cenobio femminile, fondato da Santa Eusebia, presunta sorella del protovescovo. Si segnala in particolare lo splendido carme che orna il sepolcro delle sante Costanza ed Esuperia, sorelle del vescovo San Costanzo. San Flaviano promosse inoltre la decorazione con particolari ornamenti, in particolare mosaici ed iscrizioni metriche, dell’antica basilica eusebiana. Questo vescovo è sicuramente annoverato tra i più illustri porporati vercellesi. Il suo epitaffio funebre ricorda le sue peculiari qualità: prestante nel fisico e nella virtù, generoso nel perdonare, buono di cuore, versatile e vivace d’ingegno, delicato di sentimento e ricco di vita interiore. Queste sue doti, sopravvissute all’oblio del tempo, emergono ancora oggi dai suoi carmi. Dopo tanti secoli testimoniano infatti ancore che Dio è armonia, bellezza e soprattutto amore, come ha ricordato nella sua prima enciclica il pontefice Benedetto XVI. San Flaviano è festeggiato al 15 novembre, anche se in realtà purtroppo la sua memoria non compare più sul calendario liturgico diocesano.
Autore: Fabio Arduino
|