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Santa Valdetrude (Waldetruda) Sposa, monaca
Festa:
9 aprile
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† 688 circa
Madre di una famiglia di condizioni abbastanza agiate, non appena i figli furono abbastanza grandi da provvedere a se stessi, i coniugi di comune accordo decisero di separarsi per meglio potersi dedicare al servizio di Dio nella vita religiosa. Madelgario intraprese allora la fondazione di un monastero presso Haumont, ove divenne monaco assumendo il nome religioso di Vincenzo. La moglie Valdetrude, invece, attese ancora due anni per poi ritirarsi dal mondo, andando a vivere in solitudine in una piccola abitazione. Fu invitata dalla sorella Aldegonda ad unirsi alla comunità di Maubeuge, ma ella ritenne di poter comunque condurre una vita ancor più austera rimanendo al di fuori dell'abbazia. Con il passare del tempo, però, venne a tal punto disturbata dai visitatori che si recavano da lei in cerca di consiglio, da giungere ad intraprendere anch'essa la fondazione di un proprio convento presso Chateaulieu, al centro dell'attuale città di Mons in Belgio. Divenne così celebre per le sue numerose opere di misericordia e le vennero attribuite parecchie guarigioni miracolose, sia in vita che in morte. Rese l'anima a Dio verso l'anno 688. Il suo culto si sviluppò a partire almeno dal IX secolo, periodo in cui un monaco di Mons redasse una sua Vita in latino, ed il suo nome nel 1679 fu introdotto nel Martyrologium Romanum, ove compare ancora oggi in data 9 aprile. E' la patrona di Mons, città che custodisce anche le sue reliquie in una chiesa del XV secolo, costruita vicino all'autentica Chateaulieu.
Martirologio Romano: A Mons in Neustria, nel territorio dell’odierno Belgio, santa Valtrude, che fu sorella di santa Aldegonda, moglie di san Vincenzo Madelgario e madre di quattro santi; imitando il marito, si consacrò a Dio e prese l’abito monastico nel cenobio da lei stessa fondato.
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Santa Waldetruda, sorella maggiore di Santa Aldegonda, nacque verso l’anno 626 in quella parte della bassa Austrasia che poi fu denominata Haygnaut. Di nobile famiglia, il padre fu il conte Valperto, la madre fu Santa Bertilla, venne educata alla virtù e nella luce del Vangelo con dedizione assoluta, e proprio gli insegnamenti della madre furono per la nostra santa la radice feconda della sua alta spiritualità tanto che il suo comportamento e la sua modestia avevano qualcosa di singolarmente edificante attirando l’affetto di tutti. Brillando altresì per singolare bellezza, fu chiesta in matrimonio dai principali signori della provincia, la scelta dei genitori cadde sul conte Maldegario, distinto nobile della corte del re Dagoberto, ella lo prese come sposo e ben presto si vide che questo matrimonio era stato benedetto dal Signore per la grazia e l’esempio che sempre riuscirono a dare. Waldetruda, figlia di una santa, sorella di santa Aldegonda, sposa di un santi. Ebbe quattro figli: Landry, Aldetruda, Madalberto e Dentilino, i quali morirono in odore di santità, come quasi tutti i membri di quella illustre famiglia. Fu lei che indusse il marito a lasciare la vita del mondo per consacrarsi interamente al servizio di Dio. Maldegario si fece religioso ad Haumont, presso Maubeuge, prendendo il nome di Vincenzo, santificando in modo esemplare la sua scelta tanto che la Chiesa lo onora come santo e rende a lui culto il giorno 20 settembre in Fiandra, ove è chiamato s. Vincenzo di Soignes.
Waldetruda restò ancora due anni nel mondo dopo il ritiro di suo marito, e in questo tempo praticò tutti gli esercizi di pietà sotto la condotta del santo abate Gisleno, suo direttore, ricevette quindi il sacro velo nell’anno 656 e si rinchiuse in una piccola cella, posta in un luogo solitario chiamato Castriloc, presso il quale vi era una devota cappella. Essendosi in seguito unite alla santa, molte donne, elle ne formò una comunità religiosa che diventerò capitolo generale di canonichesse. La reputazione di Waldetruda, non meno di quella del suo monastero, hanno dato origine alla città di Mons, capitale dello Hinaut.
La nostra santa nel suo convento non si occupò che della propria santificazione, intenta continuamente alla povertà, alla dolcezza, alla pazienza e alla mortificazione. La sua virtù e la sua costanza furono messe a dura prova, ma da ultimo ne risultarono vincenti e Waldetruda godette di quella pace e consolazione che Dio dona dopo le grandi tribolazioni. Riceveva di tanto in tanto la visita graditissima di sua sorella, santa Aldegonda, che governava il monastero di Maubeuge, si narra a tal proposito un episodio singolare: le due sante essendosi un giorno allontanate un poco di più dalla casa, benchè ancora dentro il recinto del monastero, al loro ritorno trovarono le porte chiuse ma, appena la nostra santa avvicinata le toccò con la sua mano, esse miracolosamente si aprirono.
Colma alla fine di grazie e di meriti, Waldetruda morì il 9 aprile dell’anno 686 (forse il 688), due anni dopo la morte della sorella santa Aldegonda, aveva circa sessant’anni cui trenta trascorsi in monastero, venne sepolta nella cappella del monastero da lei fondato e i miracoli qui avvenuti la resero ben presto famosa, tanto che la città di Mons l’ha eletta sua patrona.
Autore: Don Luca Roveda
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