Bilbao, Spagna, 25 luglio 1884 - San Sebastián, Spagna, 23 luglio 1934
Margarita Maria Lopez de Maturana Ortiz de Zarate, fondatrice dell‚Istituto delle Suore Mercedarie Missionarie, nacque il 25 luglio 1884 a Bilbao (Spagna) e morì il 23 luglio 1934 a San Sebastián (Spagna). La sua causa di canonizzazione ha portato sinora al riconoscimento delle sue virtù eroiche il 16 marzo 1987 ed al riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione il 28 aprile 2006. E' stata beatificata il 22 ottobre seguente.
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Può una suora di clausura diventare di punto in bianco missionaria, al punto da essere considerata “una delle più grandi missionarie di inizio del secolo XX”? Certamente sì, potrebbe rispondere con la sua vita la beata Margherita Maria Lopez de Maturana. A patto che, beninteso, si lasci condurre da Dio, anche su strade inesplorate, e si lasci inondare dalla novità dello Spirito, il solo capace di cambiare in meglio tradizioni vecchie di secoli, il solo che è garanzia di rinnovamento nella fedeltà alle proprie radici. Nasce il 25 luglio 1884 in Spagna, a Bilbao, e lo stesso giorno viene portata a battesimo con la sorella gemella: alla prima viene imposto il nome di Pilar, all’altra quello di Leonor. Oltre ad essere gemelle per nascita, lo saranno anche nella vocazione religiosa e nel cammino verso la santità. Così, mentre la prima è stata proclamata beata nel 2006, dell’altra è già stata riconosciuta l’eroicità delle virtù e si avvicina così anche per lei la data della beatificazione. Soltanto la risposta all’unica vocazione di Dio le differenzia: mentre Leonor entra nel convento delle Carmelitane della Carità, Pilar diventa invece suora Mercedaria nel convento di Berriz, lo stesso dove ha studiato da bambina e adolescente. Vi entra a 19 anni, prendendo il nome di Suor Margherita Maria e subito si distingue: per la prolungata preghiera e per la sua carità verso tutti. Anzi, forse sono proprio queste, facendo crescere la sua intimità con il Signore, ad aiutarla a riscoprire il carisma originario dell’Ordine dei Mercedari:la liberazione dei prigionieri in terra di missione. E lei, suora di clausura, votata al silenzio e alla preghiera, comincia a domandarsi cosa può fare, a inizio Novecento, per attualizzare un carisma che quattro secoli prima aveva una chiara impronta missionaria, e che nel tempo aveva assunto la dimensione orante della clausura. Una ricerca, la sua, lunga circa 15 anni, cioè fino al 1919, quando nel convento di Berriz arrivano, dalla Cina e dall’India, due missionarie a portare la loro testimonianza. Che ha una potenza incendiaria nel cuore di questa suora, aumentando in lei il desiderio che “tutti sappiano che esiste un Dio che ci ama maternamente e ci porta nel palmo delle sue mani”. Con il permesso della superiora comincia con il dare vita alla “Gioventù Mercedaria Missionaria”, prima associazione di quel genere in Spagna, e poi finisce per contagiare con la sua ansia missionaria l’intero convento, al punto che nel maggio 1926 tutte le suore della comunità ricevono il crocifisso missionario, preparando così la spedizione delle prime sei suore verso la Cina. Non si tratta quindi dell’avventura un po’ spavalda di una suora singolare o dell’ardimento di queste sei pioniere, ma il coinvolgimento dell’intera comunità claustrale. Il passo successivo, forse il più mediato e sofferto, è la trasformazione del convento di clausura in istituto missionario, ovviamente con il voto favorevole delle 94 suore e con il consenso della Santa Sede. Il sogno di suor Margherita Maria si avvera il 23 maggio 1930 e l’anno successivo diventa lei la prima superiora dell’Istituto delle Missionarie della beata Vergine Maria della Mercede. In questa veste compie due volte il giro del mondo per accompagnare le sue suore che partono per la missione, per andarle a visitare nelle comunità già funzionanti, per seguire da vicino il progresso della “sua” opera, che oggi conta quasi 600 suore e 72 comunità distribuite nei vari continenti. Muore il 23 luglio 1934, due giorni prima del suo 50° compleanno, dopo un delicato intervento chirurgico per un male incurabile, promettendo alle sue suore di aiutarle dal cielo. Il 22 ottobre 2006, nella cattedrale di Bilbao, la suora che “aveva il cuore rivolto verso il cielo, lo sguardo al tempo e i piedi per terra” e che aveva osato tanto sotto l’azione dello Spirito, è stata solennemente proclamata beata.
Autore: Gianpiero Pettiti
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