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San Witesindo di Cordova Martire
Festa:
15 maggio
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† Cordova, Spagna, 855
Nella Spagna meridionale dell'alto Medioevo, oppressa dal dominio musulmano, Witesindo abiurò la fede cristiana per l'Islam, cedendo alla paura degli oppressori. In segreto, però, continuò a professare la sua vera fede durante il regno dell'emiro Maometto I nella seconda metà del IX secolo. Spinto da un coraggio improvviso e inatteso, Witesindo confessò pubblicamente la sua fede cristiana, rifiutando di convertirsi all'Islam. Condannato a morte, fu giustiziato, lasciandoci la testimonianza di un martirio inaspettato, nutrito da una fede mai completamente spenta. La memoria di Witesindo sarebbe andata perduta se non fosse stato per Eulogio, che lo menzionò nel suo "Memorialis Sanctorum" del 1574.
Martirologio Romano: Presso Córdova nell’Andalusia in Spagna, commemorazione di san Vitesindo, martire, che per timore dei Mori abbandonò la fede cristiana, ma, rifiutatosi poi di praticare pubblicamente il loro culto, fu ucciso in odio alla fede cristiana.
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I racconti agiografici sono soliti sottolineare l’estrema fortezza e risolutezza dei martiri, proponendoli magari come modelli di vita cristiana ancor prima del martirio. In realtà i martiri cristiani provengono da diverse realtà e talvolta la decisione di affrontare il martirio in odio alla fede è abbastanza improvvisa ed inattesa. Il santo venerato in data odierna, Witesindo, fu uno di coloro che per paura degli oppressori mussulmani rinnegarono apparentemente il cristianesimo per l’islam, in una società oppressa dai dominatori stranieri nella Spagna meridionale del primo Medio Evo. In verità egli aveva in privato continuato a praticare la religione cristiana durante il regno dell’emiro Maomentto I, nella seconda metà del IX secolo. Un giorno, per un motivo a noi sconosciuto, Witesindo si fece coraggio e mutando atteggiamento confesso apertamente la propria fede. Rifiutatosi dunque di esercitare in pubblico il culto islamico, fu condannato a morte ed ucciso.
La data esatta della sua morte è a noi sconosciuta e la memoria stessa del suo martirio sarebbe caduta nell’oblio se non fosse stato citato da Eulogio nel suo “Memorialis Sanctorum”, pubblicato nel 1574.
La sua festa, celebrata da sempre a Cordova il 15 maggio, è oggi riportata anche dal Martyrologium Romanum.
Autore: Fabio Arduino
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