Nell’antica basilica eusebiana, ora scomparsa e sostituita dall’attuale cattedrale, si vedeva dipinta nella navata centrale la serie dei primi 40 vescovi di Vercelli, partendo da s. Eusebio fino a Nottingo, vissuti dalla metà del secolo IV all’830 circa; sotto ad ogni ritratto era scritto a grandi lettere il nome del personaggio rappresentato. È ancora oggetto di studio, la datazione di questa serie di ritratti e di nomi, non è certo se fu realizzata da Norgando, immediato successore dell’ultimo effigiato e quindi nella prima metà del secolo IX, oppure da qualcuno dei vescovi, che eseguirono i restauri dopo la devastazione degli Ungari nell’899 o dopo l’incendio appiccato da Arduino da Ivrea (955-1015), che uccise il vescovo Pietro e ne incenerì la salma. Certo i ritratti costituivano un documento autorevole per la storia degli antichi vescovi, ma essi per incuria o per vetustà, svanirono nel corso dei secoli, e soltanto 25 nomi poterono essere letti, quando i vescovi Bonomio e Ferrero, alla fine del XVI secolo e al principio del XVII, vollero trascriverli per comporre il catalogo episcopale della diocesi. A ciò si aggiunge la dispersione dei documenti d’archivio, avvenuta durante le invasioni barbariche, particolarmente nell’epoca longobarda. Quel poco che si conosce sui vescovi di Vercelli, vissuti dalla metà del V secolo al principio del IX, deriva da iscrizioni sepolcrali, da alcuni libri liturgici locali, da documenti di altre Chiese e da notizie di storia civile. Pertanto anche di s. Discolio si sa ben poco, egli fu il quarto vescovo della serie, dopo s. Eusebio († 371), s. Limenio e s. Onorato al quale successe nel secondo decennio del secolo V. Il suo nome non appariva completo sotto l’antico ritratto quando fu trascritto, infatti si notavano soltanto le lettere ”…colius”; in antiche litanie della liturgia eusebiana, era invocato un s. Duscolius, che gli storici locali identificarono con s. Discolio. Nella ‘Vita’ di s. Onorato, egli è menzionato brevemente con il nome di Duscelio, ma erroneamente, perché il nome Discolio è citato varie volte nell’antica onomastica romana. Pur non essendoci un culto giunto fino a noi, s. Discolio e il vescovo s. Simplicio, sono catalogati insieme nell’autorevole “Bibliotheca Sanctorum” e giacché san Simplicio veniva ricordato il 12 agosto, si presume che anche san Discolio si celebrava nello stesso giorno.
Autore: Antonio Borrelli
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