Bobbio, VII sec.
Tra i 26 santi venerati nella basilica abbaziale di Bobbio, riposa il monaco Allo, la cui vita, avvolta nel mistero, ci giunge come un frammento di un'epoca lontana. Le sue spoglie, custodite in un'urna lignea fin dal 1482, raccontano silenziosamente la storia di un uomo che dedicò la sua esistenza alla fede e alla regola di San Colombano. Allo e i suoi confratelli, come virgulti verdeggianti intorno alla pianta madre, circondano il sarcofago del loro padre spirituale, il grande Colombano, fondatore dell'abbazia. La loro santità, testimoniata dal culto ininterrotto dei monaci bobbiesi, ci invita a esplorare le pieghe del Medioevo, quando Bobbio era un faro di cultura e spiritualità.
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Unico santo con questo nome, Allo fa parte del numeroso stuolo di 26 santi, sepolti nella chiesa inferiore della Basilica abbaziale di Bobbio, accanto al sarcofago che contiene le reliquie del grande santo irlandese Colombano (Leinster, 540 ca. - Bobbio, 615), fondatore dell’abbazia benedettina.
Le reliquie poste come “virgulti verdeggianti intorno alla pianta madre”, furono sistemate in un’urna lignea chiusa da cristalli, dal vescovo di Bobbio Mondani e dall’abate Antonio da Pavia nel 1482-83, dopo averle tolte dal luogo umido e sotterraneo dove giacevano da otto secoli.
Nel 1910 fu effettuata la ricognizione canonica dal vescovo Marelli, che le collocò nel nuovo altare marmoreo, donato dai pellegrini irlandesi a Bobbio, guidati dal cardinale primate M. Logue.
I 26 santi, fra cui il monaco Allo, furono militanti sotto la regola di san Colombano e vissero o erano provenienti dalla celebre Abbazia di Bobbio (un tempo facente parte della Liguria, oggi in provincia di Piacenza), fondata nel 614 e che fu faro di cultura nel Medioevo; da quella fiorentissima comunità monastica, provenne papa Silvestro II, l’abate Gerberto.
I santi sono così suddivisi: 4 abati, Colombano, Attala, Bertulfo, Bobuleno; 19 monaci, Agibodo, Teodebaldo, Walcario, Allo, Teoperto, Rattaldo, Cumberto, Suniberto, Andrea, Leone, Giovanni, Pietro, Bladulfo, Maroneo, Bandacario, Leopardo, Tumprando, Cumiano e Romano; 3 vergini, Petronilla, Suniverga e Rotrada.
A parte i più noti, come il fondatore e gli abati, di Allo e degli altri monaci si sa poco, ma delle loro virtù, fa fede il culto ininterrotto conservato dai monaci, che ne celebrarono la festa prima il 31 agosto poi il 16 marzo, fino alla soppressione napoleonica dell’abbazia nel 1795.
Nel ‘Proprio’ della diocesi di Bobbio, la celebrazione è rimasta comunque al 16 marzo.
Autore: Antonio Borrelli
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