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Santi Ermilio e Stratonico Martiri
Festa:
13 gennaio
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† Belgrado, Serbia, 315 circa
Ermilo, diacono e martire, fu denunciato a Licinio come cristiano e imprigionato a Singiduno, nella Mesia Superiore. Dopo diversi tormenti, fu gettato nel Danubio insieme con Stratonico, un amico o un carceriere convertito. I loro corpi furono ritrovati tre giorni dopo il martirio e trasportati a diciotto stadi da Singiduno. La loro memoria è celebrata il 13 gennaio e il 2 giugno dalla Chiesa bizantina.
Martirologio Romano: A Belgrado in Mesia, nell’odierna Serbia, santi Ermilio e Stratonico, martiri, che sotto l’imperatore Licinio, dopo crudeli torture, furono affogati nel Danubio.
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Nei sinassari bizantini vengono ricordati al 13 gennaio e al 2 giugno La notizia a loro dedicata in queste fonti concorda, per l'essenziale, con la passio greca pervenuta in almeno due recensioni. La seconda, una revisione meta-frastica, è stata pubblicata in traduzione latina negli Acta SS. Non ci si può, peraltro, fidare del tutto dei particolari di detta recensione, essendo evidentemente un testo più antico ampliato. Ermilo era diacono e fu denunziato a Licinio come cristiano. Questo accadde, sembra, a Singiduno nella Mesia Superiore (nelle vicinanze dell'attuale Belgrado). Dopo una permanenza di qualche giorno in prigione, durante la quale fu sottoposto a vari interrogatori e diversi tormenti, Ermilo venne finalmente gettato nel fiume (Danubio) insieme con Stratonico. L'identità di questi non è tanto chiara: non si capisce bene se fosse un amico di Ermilo, commosso dai supplizi a lui inflitti e riconosciuto così come cristiano, o un carceriere da lui convertito. I loro corpi, essendo stati ritrovati tre giorni dopo il martirio, sarebbero stati trasportati dai fedeli a diciotto stadi da Singiduno. Mentre il Calendario palestino-georgiano del Sinaiticus 34 commemora i due santi al 14 gennaio, un giorno dopo la Chiesa bizantina, non si trova invece niente a loro proposito nelle antiche fonti occidentali e nemmeno nel Martirologio Siriaco del IV sec. Al 3 agosto appare nel Martirologio Geronimiano la memoria di un Hermilus martire, ma senza precisazione geografica. Abusivamente, quindi, Floro collocò a Costantinopoli la commemorazione di Hermellus (la ragione è che quella città veniva nominata poco prima nel Geronimiano). Adone conservò la memoria di Ermilo, al 3 agosto, donde passò nel Martirologio Romano alla stessa data e nella stessa forma. I compilatori del Romano, però, non si avvidero che l'avevano già ricordato nella forma esatta insieme con Stratonico.
I due santi godevano di un culto speciale a Costantinopoli.
Autore: Joseph-Marie Sauget
Fonte:
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