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† 25 agosto 1794
Martirologio Romano: In una sordida galera ancorata al largo di Rochefort in Francia, beato Paolo Giovanni Charles, sacerdote e martire, che, priore cistercense, nel corso della rivoluzione francese, strappato dai persecutori al monastero di Septfontaines a causa del suo sacerdozio e consegnato agli arresti navali, morì consunto dall’inedia e dalla malattia.
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Nelle ore più oscure della rivoluzione francese sacerdoti e religiosi, ormai considerati nemici del popolo, sono inseguiti, arrestati e ammassati nelle carceri dei diversi dipartimenti, prima di essere condotti - spesso con marce forzate - verso la costa, per essere deportati. Questa deportazione nella Guyana per molti di loro non avverrà mai. Nella primavera del 1794 soggiorneranno nelle fortezze della Gironda o su delle navi negriere, soprattutto la"Deux Associés" e la "Washington", ancorate nella rada dell'isola di Aix, vicino a Rochefort. Su queste navi, "i pontoni", le condizioni di vita sono tali che, in qualche mese, due terzi dei deportati trovarono la morte: 547 morti su 829. L'affollamento eccessivo, le fumigazioni mattutine che impestavano le stive invece di purificarle, il nutrimento malsano e insufficiente e, ben presto, il tormento dei pidocchi fecero dei pontoni un vero inferno. Il colpo di stato del 9 Termidoro addolcirà un poco quella che sarà chiamata "la ghigliottina secca". Sull'isola Madame verrà rizzato un ospedale di tende, dove moriranno ancora numerosi prigionieri. Il 1° ottobre 1995 il Papa Giovanni Paolo II beatificò 64 di questi martiri, fra cui due monaci di Sept-Fons e uno della Trappa, della cui pietà, carità e spirito d'abbandono sono rimaste le testimonianze in diverse relazioni. Don Paolo Charles era priore a Sept-Fons, quando assunse la guida della comunità, perché l'abate in carica si era rifugiato presso la sua famiglia. Con 19 monaci occupò il convento dei Cappuccini di Montluçon, continuando a condurre la vita monastica ed esercitando una tale opera di carità, malgrado le scarse risorse, da attirarsi la riconoscenza della municipalità. Il rifiuto di prestare giuramento da parte dei monaci obbligò le autorità municipali ad applicare il decreto di evacuazione delle case religiose, nonostante la stima e l'amore da parte della popolazione. I monaci si dispersero. Don Paul Charles fu arrestato il 30 marzo 1793 e avviato a Rochefort. Detenuto sulla "Deux Associés", stimato e amato dai compagni di prigionia, morì il 25 agosto 1794 all'età di cinquantun anni e fu sepolto nell'isola Madame.
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