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San Salomone (Guillaume-Nicolas-Louis) Leclerq Religioso e martire
Festa:
2 settembre
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Boulogne-ser-Mer, Francia, 15 novembre 1745 - Parigi, 2 settembre 1792
Guillaume-Nicolas-Louis Leclercq entrò tra i Fratelli delle Scuole Cristiane, fondati da san Giovanni Battista de La Salle, nel 1767. Rivestì gli incarichi di insegnante, direttore ed economo e, infine, fu segretario di fratel Agatone, il superiore generale. Fu sempre fedele ai propri doveri, anche quando, insorta la rivoluzione francese, non volle sottostare alle leggi che obbligavano i sacerdoti a prestare giuramento di fedeltà e che sopprimevano le congregazioni religiose. Si diede alla clandestinità, da cui scrisse alcune lettere ai familiari. L’ultima porta la data del 15 agosto 1792, quando venne rinchiuso nel convento dei Carmelitani di Parigi, trasformato in carcere. Il 2 settembre dello stesso anno, insieme agli altri prigionieri, che erano in maggioranza sacerdoti diocesani e religiosi, venne ucciso a colpi di spada. È stato beatificato il 17 ottobre 1926 insieme a 94 suoi compagni di prigionia, diventando quindi il primo martire dei Fratelli delle Scuole Cristiane. In seguito al riconoscimento di un miracolo per sua intercessione, la sua canonizzazione è stata fissata a domenica 16 ottobre 2016.
Martirologio Romano: A Parigi in Francia, passione dei beati martiri Giovanni Maria du Lau d’Allemans, Francesco Giuseppe e Pietro Ludovico de la Rochefoucauld, vescovi, e novantatrè compagni, chierici o religiosi, che, radunati nel convento dei Carmelitani, furono trucidati per Cristo in odio alla religione per essersi rifiutati di prestare l’empio giuramento imposto al clero durante la rivoluzione francese.
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Il contesto storico
I fautori della Rivoluzione Francese, dopo l’abbattimento della monarchia capetingia, individuarono quale principale bersaglio la Chiesa cattolica. Nel 1790 la Costituzione civile del Clero assegnò allo stato il controllo della Chiesa francese: i sacerdoti ed i religiosi dovevano dunque prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione, pena l’esilio, la prigione o addirittura la morte. Questa tremenda persecuzione colpì anche l’Istituto delle Scuole Cristiane, meglio noti come Lasalliani dal cognome del fondatore, san Giovanni Battista de La Salle. La maggior parte dei fratelli rifiutò il giuramento e dovette abbandonare le scuole e le proprie comunità e nascondersi, poiché l’Istituto divenne illegale.
La vicenda di fratel Salomone
Il primo lasalliano a subire il martirio in tali circostanze fu Fratel Salomone, al secolo Guillaume-Nicolas-Louis Leclercq, nato a Boulogne-sur-Mer il 15 novembre 1745 ed entrato nel noviziato il 25 marzo 1767. Allo scoppio della rivoluzione era segretario di fratel Agatone, Superiore Generale dell’Istituto, dopo essere stato insegnante, direttore ed economo. Fratel Salomone manifestò sempre un grande amore per le anime ed una grande dedizione ai propri doveri.
Avendo rifiutato di prestar giuramento, si trovo a vivere da solo a Parigi in stato di clandestinità. Ci restano numerose lettere che scrisse alla famiglia in quel periodo. L’ultima di queste è datata del 15 agosto 1792: proprio in tale giorno infatti fu arrestato e rinchiuso nel convento dei carmelitani di Parigi, riorganizzato come prigione, con numerosi altri compagni. Il 2 settembre seguente quasi tutti i prigionieri, tra i quali appunto fratel Salomone, furono massacrati a colpi di spada nei locali e nel giardino del convento.
La beatificazione
Furono beatificati il 17 ottobre 1926 da Papa Pio XI unitamente ad un gruppo complessivo di 191 vittime dei massacri di settembre. Fratel Salomone fu così il primo lasalliano a morire martire di Cristo ed essere riconosciuto tale, seguito poi da altri tre fratelli morti nei pontoni di Rochefort, sempre nel contesto della Rivoluzione Francese, e beatificati nel 1995. L’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane ha fissato al 2 settembre la memoria comune dei quattro martiri, Beati Salomone Leclercq e 3 compagni.
Il miracolo e la canonizzazione
Come possibile miracolo per ottenere la sua canonizzazione è stato preso in esame il caso di María Alejandra Hernández, venezuelana. A cinque anni, nel 2007, mentre giocava nei pressi dell’orfanotrofio dove viveva, venne morsicata da un serpente velenoso, della specie detta in italiano “ferro di lancia venezuelano” e in spagnolo “tigra mariposa”. Condotta in ospedale, non le vennero date molte speranze di vita: i medici pensarono di amputarle la gamba e intanto informarono le suore Serve del Santissimo Sacramento, che gestivano l’orfanotrofio, che solo un miracolo avrebbe potuto salvarla.
Le religiose, insieme ai loro bambini, iniziarono dunque a pregare nella cappella dov’era conservata un’immagine del Beato Salomone proveniente da Los Dos Caminos presso Sebucán, dove i Lasalliani avevano una casa di formazione. Alla chiusura di quella comunità, l’effigie passò alla cappella del Colegio La Salle a La Colina e, alcuni anni dopo, venne richiesta dal vescovo monsignor Rafael María Febres Cordero perché venisse conservata nella cappella dell’Eucaristia sul Monte de La Cruz, in modo tale che la popolazione di quella zona rurale potesse conoscere e nutrire devozione verso quel martire. Nel giro di due ore da quando le suore e gli orfani avevano iniziato a pregare, la gamba di María Alejandra riacquistò colore e, in breve tempo, lei si riprese.
Il processo diocesano sul miracolo si è svolto nella diocesi di Caracas nel 2001. Il 5 aprile 2016 la commissione teologica a Roma ha ratificato la decisione della giunta medica, che già si era espressa circa l’inspiegabilità dell’evento. Ricevendo in udienza il cardinal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Angelo Amato, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava miracolosa e ottenuta per mezzo del Beato Salomone la guarigione della bambina.
Nel Concistoro ordinario del 20 giugno 2016, la data della canonizzazione è stata fissata a domenica 16 ottobre 2016.
Autore: Don Fabio Arduino ed Emilia Flocchini
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