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Beato Gabriele Pergaud Canonico Regolare, martire
Festa:
21 luglio
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Saint-Priest-la-Plaine, Francia, 29 ottobre 1752 – Rochefort, Francia, 21 luglio 1794
Martirologio Romano: Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese in una sordida galera ferma all’ancora, beato Gabriele Pergaud, sacerdote e martire, che, canonico regolare di Beaulieu nel territorio di Saint Brieuc, durante la rivoluzione francese fu per il suo sacerdozio trascinato fuori dall’abbazia e, gettato in carcere, ottenne la corona del martirio colpito da malattia.
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Gabriele Pergaud nacque il 29 Ottobre 1752 a Saint-Priest-la-Plaine, nei pressi di Creuse in Francia. Sentendosi chiamato alla vita religiosa e sacerdotale, entrò nella Congregazione di Francia dei Canonici Regolari di Sant’Agostino, ove nel 1769 emise i suoi voti. Ricevuta l’ordinazione presbiterale, svolse vari incarichi, l’ultimo dei quali fu quello di priore dell’abbazia della Beata Vergine Maria di Beaulieu, in Cotes d’Armor. Uomo di carattere forte e viva fede Gabriele rifiutò il giuramento civile allo stato, imposto dalle autorità politiche in seguito alla promulgazione della nuova costituzione francese. Il pontefice Pio VI aveva infatti condannato tali provvedimenti, volti a disconoscere il potere papale sulla Chiesa gallicana. Per questo motivo il Pergaud fu imprigionato e rinchiuso in una delle due navi, meglio note come “pontoni”, ancorate nel mare al largo di Rochefort. I sacerdoti e religiosi deportati erano stipati nello stretto interponte, passavano la notte in condizioni disumane ed insopportabili. Ciò era aggravato dal fatto che l’equipaggio ogni mattina faceva bruciare del catrame, rendendo l’aria irrespirabile. Durante il giorno dovevano stare in piedi sul ponte della nave. Il cibo era scarso e spesso avariato. Inoltre erano esposti alla brutalità e ai motteggi dei marinai. Ogni preghiera e ogni segno religioso erano non solo proibiti, ma anche severamente repressi. Praticamente tutti furono colpiti da una malattia contagiosa e, essendo vietata l’assistenza di un medico, parecchi si fecero infermieri dei loro confratelli. I sacerdoti e religiosi coltivavano in gran parte una vera vita spirituale e, date le severe proibizioni, dovevano ricorrere a sotterfugi. Seguendo l’esempio di Cristo, perdonarono i loro aguzzini e scrissero le loro “risoluzioni” in un diario. Una di queste recita: “Se siamo i più infelici degli uomini, siamo anche i più felici dei cristiani”. Dopo molte sofferenze, sopportate con spirito di abbandono a Dio e riconfermando la sua fedeltà alla Chiesa Cattolica, Gabriele Pergaud spirò il 21 luglio 1794. E’ stato beatificato il 1° ottobre 1995 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri numerosi martiri compagni, anch’essi martiri nei “pontoni di Rochefort”.
Autore: Fabio Arduino
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