Giovanni Battista Rubino nacque a La Morra, in provincia di Cuneo, il 12 febbraio 1776. Frequentò le scuole prima del paese di cui il padre era sindaco e poi al Real Collegio di Alba. Proprio ad Alba entrò in seminario ma i suoi studi furono più volte interrotti. Visse infatti anch’egli i tempi dolorosi del dominio napoleonico in Italia, che provocò la persecuzione contro la Chiesa e l’arresto di Papa Pio VII, con un conseguente momentaneo sbandamento del clero e dei fedeli. In tale contesto, a causa dei rivoluzionari francesi il seminario fu chiuso per ben cinque volte, ma pur in mezzo alle molteplici prove il Rubino poté essere ordinato sacerdote il 9 Marzo 1799. Dotato di fede solida e profonda, il novello presbitero costituì un saldo punto di riferimento per molti in questo periodo di degrado morale e spirituale. Si dedicò particolarmente alla formazione dei giovani. Intuendo la necessità di un’azione diretta, scese in campo affiancandosi al Venerabile Pio Brunone Lanteri, con il quale si adoperò per la liberazione del pontefice Pio VII, prigionieri dei francesi, ed a lui portarono aiuti in Liguria. I due santi sacerdoti piemontesi si attivarono inoltre per la rianimazione del clero, arginando e combattendo le idee eretiche dilaganti a quel tempo. Nel 1814, tornata la pace, mentre il Congresso di Vienna si stabiliva un nuovo ordine politico per le nazioni europee sconvolte da anni di rivoluzioni, Don Rubino fece ritorno al suo paese natale per proseguire la sua missione. Maestro insegnò nelle scuole, sacerdote condusse le anime sulle strade di Dio. Intenzionato inoltre a fondare un ordine di suore avente l’unico scopo della preghiera continua per la pace, nel 1815 fondò le Suore Oblate di San Luigi Gonzaga con il particolare scopo di educare la gioventù abbandonata, curare gli infermi ed ottenere da Dio con le loro opere e sacrifici la pace per tutti i popoli, tutto ciò in piena obbedienza alla Chiesa ed in comunione con il Papa, i Vescovi ed i Parroci. Per tutta la sua vita ebbe sempre grande influenza su di lui il rapporto di profonda amicizia spirituale con il suddetto Padre Pio Brunone Lanteri, fondatore degli Oblati di Maria Vergine ed anch’egli originario della cosiddetta “Provincia Granda”. Giovanni Battista Rubino morì nel paese natio l’11 febbraio 1853, senza poter certamente immaginare che la sua opera si sarebbe diffusa, seppur nella sua piccolezza, fuori della Diocesi di Alba ed addirittura all’estero. Due cose gli furono però ben certe, come recita anche il santino in suo ricordo: “che l’ideale più cattolico è promuovere la gloria di Dio mediante la salvezza delle anime e che nell’essere minimi si attira su di sè il sorriso dell’Onnipotente. Le sue spoglie mortali furono traslate nel 1953 nella casa delle Luigine presso La Morra. Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò “venerabile” il 13 giugno 1992.
PREGHIERA
O Pontefice Eterno, che Ti degnasti di innalzare alla dignità Sacerdotale il Tuo servo fedele Don Giovanni Battista Rubino, eleggendolo in un’epoca di scismi e di errori, a luce delle anime e a modello del Clero, ora che Lo speriamo in cielo con la Vergine Purissima e con San Luigi, degnati di affrettare, anche su questa terra, l’ora della sua glorificazione. Fa che la Santa Chiesa da lui intensamente amata e difesa con la parola, con gli scritti e col fondare una Congregazione votata al suo servizio, ne riconosca le virtù e gli renda l’auspicata gloria. Così sia.
Autore: Fabio Arduino
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