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Santi Artemio e Candida Sposi e martiri
Festa:
6 giugno
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Secondo quanto racconta la «Passio Sancti Petri et Marcellini», Artemio era il custode del carcere romano dove erano prigionieri due cristiani, Pietro e Marcellino. Accettò di diventare a sua volta cristiano dopo aver assistito a un miracolo e alla liberazione di sua figlia Paolina, tormentata da un demonio. Insieme a lei e alla moglie Candida venne condannato a morte per essere stato denunciato come cristiano. Candida e Paolina furono gettate da un lucernario e poi sepolte sotto una massa di pietre, mentre Artemio venne ucciso con la spada. Anche Pietro e Marcellino, in un secondo momento, subirono il martirio. Dei membri di questa famiglia martire, il Martirologio Romano conserva la memoria solo dei santi Artemio e Paolina, sepolti presso la basilica di San Pancrazio a Roma, al 6 giugno.
Martirologio Romano: A Roma al secondo miglio della via Aurelia, santi Artemio e Paolina, martiri.
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Secondo quanto racconta la «Passio Sancti Petri et Marcellini», Artemio era il custode del carcere romano dove erano prigionieri due cristiani, Pietro e Marcellino, e aveva una figlia, Paolina, posseduta da un demonio.
Pietro promise ad Artemio la guarigione della figlia, se si fosse convertito al cristianesimo. Il carceriere si rifiutò, credendo che il prigioniero fosse impazzito: in seguito ad un miracolo si ricredette e divenne cristiano insieme alla moglie Candida e alla figlia, ormai libera dalla possessione.
Denunciato come cristiano al tribunale del giudice Sereno, Artemio fu condannato a morte insieme alle sue congiunte. I tre vennero allora condotti sulla via Aurelia: Candida e Paolina furono gettate da un lucernario e poi sepolte sotto una massa di pietre, mentre Artemio venne ucciso con la spada.
Artemio e Paolina erano sepolti presso la basilica di San Pancrazio sulla via Aurelia; Candida, invece, era sepolta in una chiesa della via Portuense. Anche Pietro e Marcellino, in un secondo momento, subirono il martirio.
Sulla base di molte fonti agiografiche antiche, il Martirologio Romano del 2001 ha conservato la memoria di padre e figlia al 6 giugno.
Autore: Antonio Borrelli
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