Santa Consolata martire, venerata a Reggio Emilia, è stata spesso confusa oppure identificata con l’altra santa omonima di Genova, venerata però il 5 dicembre. Non ci sono punti di contatto fra le due sante, vissute secondo le leggende, in epoche diverse, in luoghi diversi e morte una martire e l’altra no. Per quanto riguarda la santa Consolata, oggetto di queste poche note, ella è menzionata nel “Catalogus Generalis” del Ferrari, alla pag. 576, edito a Venezia nel 1613. Lo studioso agiografo, afferma che ai suoi tempi, cioè all’inizio del XVII secolo, era venerata il 6 settembre, santa Consolata martire, sia nella cattedrale di Reggio Emilia, sia in una chiesa della diocesi, a lei dedicata. Lo studioso aggiungeva, che non era riuscito a conoscere, né il suo luogo d’origine, né il tempo del martirio; l’ipotesi era che si trattasse di una martire del periodo delle persecuzioni contro i cristiani, le cui reliquie siano state traslate, come quelle di tanti altri martiri, dalle catacombe in varie zone d’Italia, per salvarle dalle distruzioni e profanazioni dei barbari, arrivati fino a Roma; e che in seguito ebbero culto locale, a volte credendoli originari del luogo. Lo stesso agiografo Ferrari, quando dopo dodici anni, nel 1625, ristampò il suo “Catalogus Generalis”, in edizione aggiornata e corretta, non inserì più il nome di santa Consolata; del resto gli stessi scrittori di Reggio Emilia, sia antichi che moderni non parlano di lei.
Autore: Antonio Borrelli
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