Milano, 660-670 circa
38° vescovo di Milano tra il 660 e il 670, con la durata del suo episcopato contesa tra quattro mesi, quattro anni o addirittura dieci anni e quattro mesi. La sua figura sfugge ai fasti del Martirologio Romano, ma il “Beroldo Nuovo” del XIII secolo lo eleva a santo, mentre i Messali Ambrosiani dal XV secolo lo celebrano il 31 marzo con orazioni e prefazi. San Carlo Borromeo, nel 1578, lo espunge dal Calendario Ambrosiano per la coincidenza con la Quaresima, ma il culto locale nella Basilica di San Satiro a Milano resiste. Le sue reliquie, traslate dall'arcivescovo Ansperto nell'IX secolo, riposano sotto l'altare maggiore, oggetto di una ricognizione canonica da parte di San Carlo Borromeo nel 1611.
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San Mauricillo, detto anche Maurilio, è il 38° vescovo di Milano; gli antichi cataloghi dei vescovi milanesi, gli attribuiscono solo quattro mesi di episcopato, ma alcuni studiosi, asseriscono che bisognerebbe leggere 4 anni, oppure 10 anni e 4 mesi; non si conosce il giorno della sua morte, né il luogo della sepoltura; il suo episcopato è da collocarsi comunque, poco dopo la metà del secolo VII (dal 660 al 670).
Bisogna dire che san Mauricillo o Maurilio, non è ricordato dal Martirologio Romano; la prima opera agiografica che gli dà il titolo di santo, è il “Beroldo Nuovo” del XIII secolo.
Nei Messali ambrosiani, a partire dal XV secolo, si trova in data 31 marzo, un’Orazione e un Prefazio in suo onore.
A causa del fatto che la sua festa cadeva nel periodo della Quaresima, l’arcivescovo san Carlo Borromeo, nel 1578, tolse il suo nome dal Calendario Ambrosiano insieme ad altri santi.
San Mauricillo, è venerato di culto locale nella Basilica milanese di San Satiro, dove nel IX secolo l’arcivescovo Ansperto (868-881) ne aveva traslato le reliquie; in questa chiesa lo si festeggiava il 31 marzo, anche con una processione per le vie della città.
L’arcivescovo Filippo Visconti nel 1793, accordò al clero di San Satiro, l’Ufficiatura di san Mauricillo con rito solenne, mentre l’arcivescovo card. Gaysruk (1818-1846), volle che la festa fosse celebrata il 23 agosto, ma la disposizione durò finché egli visse, per ritornare poi al 31 marzo.
San Carlo Borromeo, nel 1611, fece una ricognizione canonica delle reliquie di s. Mauricillo, che attualmente si trovano sotto l’altare maggiore della Chiesa di San Satiro.
Autore: Antonio Borrelli
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