>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene
Champfleur, Francia, 6 gennaio 1756 – Laval, Francia, 17 ottobre 1794
Esercitò clandestinamente il ministero sacerdotale durante la Rivoluzione Francese, fino ad essere assassinato mentre celebrava la Santa Messa.
Martirologio Romano: Nel territorio di Laval sempre in Francia, beato Giacomo Burin, sacerdote e martire, che si adoperò molto durante la rivoluzione francese nell’esercizio clandestino del minstero pastorale e, fuggendo di casa in casa dall’orda dei suoi persecutori, morì alla fine fucilato con il calice tra le mani.
|
Jacques Burin, sacerdote della diocesi di Le Mans, fa parte del gruppo di 19 martiri di Laval beatificati il 19 giugno 1955. Era nato a Champfleur, in Francia, il 6 gennaio 1756 ed allo scoppio della Rivoluzione Francese era parroco di Saint-Martin-de-Connée. Il 20 febbraio 1791 accettò in buona fede di prestare il giuramento richiestogli, con la clausola che fossero salvaguardati i diritti del papa. Quando però venne a sapere che il pintefice Pio VI aveva condannato la costituzione civile del clero, anche la riserva che egli aveva posta non gli sembrò più sufficiente, motivo per cui, onde evitare lo scandalo, decise di leggere pubblicamente in chiesa la bolla papale. Questo coraggioso gesto gli valse l’arresto, ma grazie ad accorgimenti del suo avvocato difensore riuscì a riottenere la libertà. Fu tuttavia costretto a vivere per circa tre anni lontano dalla sua parrocchia, fingendosi mercante ambulante pur di continuare ad esercitare il suo ministero ove veniva a trovarsi. La legge del 18 maggio 1793 comminava la pena di morte a tutti quei sacerdoti soggetti alla deportazione che venivamo trovati sul territorio della Repubblica. In quel tempo a Courcité viveva la famiglia Lemagre, composta da tre ragazze e due giovani. Uno di essi comandava la colonna mobile di Evron, mentre due delle ragazze, patriote esaltate, odiavano indistintamente tutti i sacerdoti che non avevano giurato e vivevano nascosti. Un giorno costoro, fingendo di volersi convertire, chiesero alla vecchia domestica del parroco di Trans se esistesse nella zona un sacerdote clandestino disposto a confessarle. La vecchietta ingenuamente ne parlò al Burin, in quel periodo nascosto a Loupmgèrcs. Il sacerdote, senza nulla sospettare, il 17 ottobre 1794 si recò in una fattoria nei pressi della parrocchia di Courcité per raggiungerla l’indomani. Il fattore tentò di dissuaderlo dall’impresa, data la presenza in quel paese della colonna mobile di Evron, ma il sacerdote gli rispose convinto: “Devo andare, vi sono anime da salvare”. Durante la notte piombò all’improvviso nella fattoria una squadra della colonna mobile. Si avvicinava la fine. Il fattore svegliò il Burin che cercò di fuggire, ma fu scorto presso un pagliaio da due soldati e dunque ucciso a colpi di fucile. Gli si precipitarono quindi sopra e lo trovarono con il calice stretto al petto. Al colmo della gioia uno dei soldati baciò l’arma, mentre altri bevettero in quel calice. La vittima fu poi denudata e gettata sopra un letamaio. Soltanto la notte seguente alcune persone, impietosite, diedero onorata sepoltura alle spoglie del glorioso martire.
Autore: Fabio Arduino
|