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Aglona, Lettonia, 21 gennaio 1907 - Vorkuta, Russia, 1 agosto 1953
Padre Janis Mendriks nacque in. Entrò nella comunità dei padri mariani nel 1926. Pronunciò i voti perpetui il 6 gennaio 1933. Si diplomò al ginnasio cattolico di Aglona e studiò in seminario. Ordinato sacerdote nel 1938, esercitò il suo ministero in diverse parrocchie. Nel 1942, mentre celebrava nella parrocchia di Ostronsk, rifiutò di dare sepoltura cristiana a un poliziotto tedesco, in quanto noto peccatore impenitente. Il sacerdote fu minacciato di morte e costretto a nascondersi fino alla fine della guerra. Al termine del conflitto, quando il territorio fu occupato dalle truppe sovietiche, ricominciò apertamente il suo ministero pastorale. Nel 1950 fu arrestato e condannato a 10 anni di lager. Fu inviato a Vorkuta, nella repubblica dei Komi, dove lavorò all’estrazione del carbone. Durante la reclusione assisteva di nascosto i fedeli, celebrava la Messa e amministrava la Comunione, che portava sempre con sé segretamente. Dopo la morte di Stalin i prigionieri, sperando che sarebbero stati liberati, si rifiutarono di andare a lavorare. Le autorità, non riuscendo a farsi obbedire, decisero di eliminarli. Padre Mendriks rimase con loro per prepararli alla morte, cosciente che sarebbe stato ucciso insieme a loro. Fu tra i primi a essere fucilato dai soldati il 1° agosto 1953. Nella congregazione dei padri mariani è diffusa l’opinione che padre Mendriks sia morto martire.
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