1215 - 11/23 luglio 1239
Figlia del marchese d’Este, Aldobrandino I, nacque poco prima della morte del padre (1215). Non ancora ventenne (1234), Beatrice sposò Andrea II il Gerosolimitano, re d’Ungheria, il quale nello strumento di nozze offrì alla giovane sposa una ricca dote, quasi presagendo le lotte che si sarebbero aperte per la sua successione. Alla morte del marito (7 marzo 1235), Beatrice si sottrasse alle competizioni dei figli del primo matrimonio di Andrea, i quali avevano mal visto le successive nozze del padre, e si ritirò nella corte dello zio Azzo, dove diede alla luce Stefano, padre del futuro re d’Ungheria Andrea III. Oltre che alla educazione del figlio, ella si dedicò alla vita religiosa, frequentando il monastero di Gemmola, fondato dall’omonima zia morta nel 1266. Visse in grande umiltà, dimostrandosi donna “grandis animi”. Morì ancor giovane nel 1239 (11 o 23 luglio) e fu sepolta accanto alla zia. Il Bucelino (menologium Benedectinum) ci attesta il culto tributato a Beatrice fino al sec. XVII.
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Nacque nel 1215 dal marchese Aldobrandino (I) e da una donna di cui si ignora il nome. Alla morte del padre, avvenuta nella Marca d'Ancona - di cui era marchese - pochi mesi dopo, presumibilmente per avvelenamento, Beatrice venne allevata dalla famiglia dello zio paterno Azzo (VII), detto Novello, posto di fronte alla precaria situazione politica ereditata dal fratellastro. Beatrice trascorse quindi la sua infanzia ed adolescenza seguendo le alterne vicende della famiglia, non ancora stabilmente insediata nella città di Ferrara, dove era costantemente osteggiata da Salinguerra Torelli e dalla sua fazione, ma nel contempo non più al sicuro nel territorio veneto di Este, dove era sorta la fortuna politica della famiglia.
Nel maggio del 1234 Beatrice sposò, non ancora ventenne, l'anziano re di Ungheria, Andrea II detto il Gerosolimitano, che era già imparentato per linea materna con gli Este. Non sappiamo in quale occasione fu deciso il matrimonio; poco probabile appare infatti la notizia, riportata da cronisti ungheresi, che il re Andrea, fermatosi presso la corte di Azzo di ritorno dalla Terrasanta, si fosse invaghito di Beatrice e, dopo averla sposata in Italia, l'avesse poi condotta in Ungheria. Le fonti cronachistiche italiane affermano invece che la richiesta di matrimonio, avanzata da legati ungheresi giunti a tale scopo presso Azzo Novello, fu inizialmente osteggiata da questo per l'impossibilità di dotare convenientemente la nipote. Solo in un secondo momento, definiti gli aspetti economici di tale unione, Beatrice, accompagnata da un nutrito stuolo di dignitari laici ed ecclesiastici, fra i quali Guidotto, vescovo di Mantova, Matteo da Correggio e Rainiondo da Camino, si recò in Ungheria per unirsi in matrimonio con Andrea II. Le nozze furono celebrate il 14 maggio 1234 nella chiesa di S. Maria di Székeszfehérvar, chiamata anticamente Albareale, all'epoca capitale del regno magiaro della dinastia Árpád. In tale occasione venne redatto il contratto matrimoniale tra gli sposi, ed Andrea si impegnò ad elargire in favore di Beatrice, nell'arco dei successivi cinque anni, un dovario di 5.000 marchi d'argento.
La morte del marito, avvenuta il 7 marzo 1235, lasciò Beatrice, che era in stato interessante, in gravi difficoltà: il figlio di primo letto di Andrea II, Bela IV, già designato dal padre come successore al trono, la pose infatti sotto stretta sorveglianza, temendo che fossero sollevate obiezioni in merito alla sua ascesa al trono, da parte della Dieta dei nobili che doveva ratificare la successione. Eludendo il controllo delle guardie Beatrice, travestita in abiti maschili, si unì ad un gruppo di legati dell'imperatore Federico II presenti in quel periodo presso la corte reale, e fuggì in tal modo dall'Ungheria. Nel corso della fuga partorì, non sappiamo se in territorio tedesco o in Italia, un bambino chiamato Stefano, nome ricorrente nella genealogia dei reali di Ungheria, trovando ospitalità ad Este presso la corte dello zio. In favore di Beatrice papa Gregorio IX costituì una pensione proveniente dai redditi di numerosi monasteri, rendita che le venne rinnovata nel corso degli anni. Poco tempo dopo il ritorno Beatrice si ritirò nel monastero di Gemmola, vicino Padova, fondato una decina di anni prima dalla omonima zia; presso questa importante comunità, pur non prendendo mai i voti, ella visse in seguito la maggior parte della sua vita.
Beatrice morì probabilmente tra la fine del 1244 ed i primi mesi del 1245 e non, come riferito qualche volta, nel 1239: Poco tempo dopo la sua scomparsa infatti papa Innocenzo IV sollecitò il legato papale Gregorio di Montelongo a devolvere in favore del figlio Stefano la rendita un tempo percepita dalla madre. Beatrice venne sepolta nel monastero di Gemmola accanto a sua zia, e fu oggetto, almeno fino al XVII secolo, di culto locale.
Il figlio Stefano, vissuto a Ferrara presso la corte di Azzo (VII), si trasferì in seguito a Ravenna dove sposò una nipote di Pietro Traversari. Rimasto vedovo, si unì in matrimonio con la nobile veneziana Tommasina Morosini dalla quale nacque Andrea, che nel 1290, alla morte di Ladislao IV, fu incoronato re d'Ungheria.
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