1056 – 1114
E’ reputato autore delle Cronache degli Slavi orientali, delle Vite di San Teodosio, e di Boris and Gleb (1079-1088) e delle Letture. Nestor, che ha lasciato molte informazioni dei monaci che con lui vivevano nel monastero di Pečerska, non ci ha tuttavia fornito informazioni riguardo la propria biografia. Il poco che si sa della sua biografia proviene dalle sue opere, in particolare in quelle in cui, raccontando la vita dei suoi contemporanei, Teodosio di Pecersk e Antonio, descrive la vita all'interno del monastero di Pečerska Lavra, in cui vivrà dal 1073 fino alla sua morte, prima come semplice monaco e successivamente in qualità di diacono. Sappiamo ad esempio che partecipò alla traslazione delle reliquie di san Teodosio il 14 agosto 1092 e che al loro ritrovamento, come ci comunica lo stesso Nestor, le spoglie si presentavano incorrotte (attributo di gran parte dei santi ortodossi). Letterato e padrone della lingua slava e dell'alfabeto cirillico, introdotti in russia dai santi Cirillo e Metodio insieme alla religione ortodossa, è assai probabile che si sia formato nelle scuole aperte a Kiev dal principe Vladimir I e che ivi abbia studiato fino all'età di 17 anni, epoca in cui l'abate Stefano lo consacrò monaco del monastero delle grotte. Sappiamo inoltre, per sua stessa ammissione, che ha studiato le opere dei filosofi e dei padri della Chiesa da lui rinvenute nella cattedrale di Santa Sofia a Kiev facendo con ciò presupporre che conoscesse il greco. Per quel che concerne il suo pensiero politico sappiamo che supportò il principe regnante Svyatopolk II e la sua fazione pro-scandinava e che combatté aspramente il propagarsi della cultura greca a Kiev. Le sue reliquie sono esposte nelle grotte presso il monastero di Pečerska Lavra.
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