Priore del convento mercedario di Barcellona, il Beato Guglielmo Vives, nonostante fosse un uomo pacifico e molto umile, dovette affrontare con energia l’intromissione abusiva e senza ragione del vescovo di visitare il suo monastero. Nel 1401 dovette inviare il sacerdote Bartolomeo Celforés, come informatore a Roma, e spendere la grossa quantità di 3.000 fiorini d’oro, per dare soluzione alla questione. In seguito a questo il Re Martino V pose sotto la protezione della Corona d’Aragona la comunità con i suoi frati ed i loro beni. Il Beato Guglielmo scrisse la vita di San Pietro Nolasco e quella di Santa Maria de Cervellon, che venne poi inclusa nel processo di canonizzazione della Santa. Dopo una morte preziosa fu sepolto nel suo monastero. L’Ordine lo festeggia il 3 gennaio.
|