Di San Fortunato, le cui ossa riposano dal 22 settembre 1950 nella Chiesa Parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), località di cui è patrono insieme a Sant'Ambrogio, non si hanno notizie certe. L'unica notizia sicura è che apparteneva alla Legione Tebea. Questa legione era formata da 6666 soldati, di origine egiziana, al comando di san Maurizio. La legione prestava servizio di solito ai confini orientali dell'impero, ma l'imperatore Diocleziano richiamò a Roma la legione perchè si erano sollevati i Bagaudi della Gallia, ed egli la mandò in aiuto di Massimiano, suo socio nell'impero, affinché li debellasse tali nemici. Massimiano accordò qualche giorno di riposo alla Legione per riposarsi dalle fatiche di un cammino così penoso, ed essa si accampò ad Ottoduro, oggi Martinac nel Vallese. Qui però la legione ricevette un ordine imperiale al quale non volle obbedire. Due sono le versioni. Secondo alcunil'imperatore ordinò ai legionari di giurare fedeltà all'impero sull‚altare di Giove; altri invece raccontano che alla legione fu chiesto di scovare i cristiani che si nascondevano nella zona. I soldati, che erano quasi tutti cristiani, si rifiutarono di obbedire e l‚Imperatore diede ordine che la legione fosse decimata, cioè che fosse ucciso un soldato ogni dieci. Né la prima né la seconda decimazione fecero cambiare idea ai soldati. Allora Massimiano ordinò lo sterminio completo della Legione, al quale sopravvissero pochissimi uomini: tra questi Alessandro, Cassio, Severino, Secondo e Licinio che ripararono in Italia, e forse tra questi c'era anche san Fortunato. Secondo alcune fonti Fortunato venne successivamente arrestato e quindi martirizzato sotto Diocleziano; secondo la tradizione fu gettato nudo in un fiume ghiacciato assieme ad altri compagni. Il Corpo di S. Fortunato venne sepolto a Roma nel Cimitero di Santa Priscilla, fuori di Porta Salaria. Avvenuta verso la fine del 1600 la ricostruzione della Chiesa di Turbigo (MI), per interessamento degli Agostiniani Scalzi, essendo nel 1605 divenuto papa Paolo V della famiglia Borghese, dietro richiesta di donna Ortensia di Santacroce, moglie di Francesco Borghese fratello del Papa, Paolo V con regolare Bolla in data 9 Gennaio 1614 concedeva alla Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta di Turbigo i Corpi di S. Fortunato Martire, di S. Felicita Martire ed altri tre Corpi di Martiri che vennero cosi trasferiti a Turbigo dove, due anni dopo, il 29 Ottobre 1616, il Vicario Generale della Diocesi di Milano Mons. Mario Antonino ne faceva solenne ricognizione e conferma. Infine, il 27 settembre 1951 il cardinale di Milano, il Beato Alfredo Ildefonso Schuster, permise la traslazione delle ossa di San Fortunato nella chiesa parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), ove si trovano tuttora, ricoperte di cera ed esposte in un'urna di vetro incassata dentro l'altare.
Autore: Franco Maria Boschetto
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