Come ha fatto notare recentemente il bollandista M. Coens in un eccellente articolo che fa il punto sulla questione, esistono attualmente quattro racconti in latino che riguardano Genoveffa e si fondano su un modello comune: una copia, più o meno del 1500, che ci presenta la leggenda nel suo stato più sobrio e più arcaico un altro è conosciuto da un'edizione del 1612; un terzo data dal 1472 ed è dovuto a Matthias Emyich, priore dei Carmelitani di Boppard; un quarto, del sec. XVI, è stato redatto da Giovanni Senius di Friburgo in Brisgovia. Si trova nei racconti un tema letterario comune, quello della donna innocente, circuita da un seduttore, calunniata da lui e vittima di un castigo iniquo (il racconto tessuto intorno a Genoveffa sarebbe il più vicino a quella narrazione germanica della fine del sec. XIV: Die Konigin von Frankreich and der ungetreue Marschall). Vi si ritrovano anche dei temi secondari: la cerva dispensatrice di latte, il pretesto della battuta di caccia che conduce poi alla scoperta di chi è stata abbandonata, ecc. Dal punto di vista storico, si può avvicinare la leggenda di Genoveffa all'episodio di Maria di Brabante, sposa di Luigi II, duca di Baviera, che fu punita per adulterio, il 18 gennaio 1256 a Mangeistein, in seguito a un malinteso. Dal punto di vista archeologico, si sono trovate tracce di un antico culto nella cappella di Fraukirch, presso Thür, santuario che ebbe un grande ruolo nella vita pubblica della Pellenz, e dove, in seguito a scavi recenti (Die Fraukirche in der Pellenz im Rheinlande and die Genove/alegende, in Rheinisches Jahrbuch für Volkskunde, II [1951], pp. 81-100), è stata rinvenuta una sepoltura che si crede di Genoveffa. L'insieme di questi dati diede l'ispirazione per un romanzo popolare in versi e in prosa che ebbe un grande successo dal sec. XVII. Genoveffa, la moglie virtuosa del conte palatino Sigfrido, che sarebbe vissuto nel sec. VIII, resiste a tutti i tentativi di seduzione del maestro di palazzo Gob durante l'assenza del marito ed è condannata dall'innamorato deluso al supplizio dell'annegamento col suo neonato. Il servitore incaricato dell'esecuzione della sentenza la abbandona in un luogo isolato in mezzo a un'immensa foresta, dove, con l'assistenza divina, Genoveffa riesce a sopravvivere, è scoperta per caso dal marito che era andato a caccia da quelle parti, e prova a lui la sua innocenza. Genoveffa non è stata inserita in alcun martirologio o calendario ufficiale. Dall'inizio del sec. XVII, però, eruditi come il Miraeus e il Ferrari non hanno esitato a darle il titolo di santa.
Autore: Albert D'Haenens
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