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San Libenzio di Brema Vescovo
Festa:
4 gennaio
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† Brema, Germania, 4 gennaio 1013
Originario della Svevia, quando papa Benedetto V fu deposto ed esiliato ad Amburgo, Libenzio, suo sostenitore, lo seguì nell’esilio. Alla morte del papa l’arcivescovo Adaldago gli affidò la cura dei poveri e degli ammalati di Brema, lo nominò suo camerlengo e lo raccomandò come suo successore. Divenne, infatti, arcivescovo di Brema nel 988, con la conferma e l’investitura dell’imperatore Ottone III. Per tutta la durata della carica, Libenzio fu sempre ammirato per la sua erudizione, la vita ascetica, l’umiltà e la castità. Morì il 4 gennaio 1013 e fu sepolto nella cattedrale di Brema.
L’Ordine Benedettino lo festeggia il 4 gennaio.
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Oriundo della Svevia o della Rezia o dell’alta Borgogna, quando il papa Benedetto V fu deposto ed esiliato ad Amburgo sotto la custodia dell’arcivescovo Adaldago nel 964-65, Libenzio (Liabizo, Liaewizo, Liebitzo), suo sostenitore, lo seguì nell’esilio. Alla morte del papa, Adaldago, che aveva Libenzio in grande stima, gli affidò la cura dei poveri e degli ammalati di Brema, lo nominò suo camerlengo e infine lo raccomandò come successore nella sede arcivescovile. Per le proprie virtù, Libenzio fu quindi eletto arcivescovo di Brema ed Amburgo, riavendone la conferma e l’investitura dall’imperatore Ottone III nel 988. Egli fu inoltre il primo arcivescovo di questa arcidiocesi ad essere consacrato dai suoi suffraganei.
Per tutta la durata della carica, Libenzio fu sempre ammirato non solo per la sua erudizione, ma soprattutto per la vita ascetica, l’umiltà e la castità.
Tuttavia egli non può considerarsi il prototipo del dignitario ecclesiastico, almeno secondo i concetti correnti a quell’epoca: si recava raramente presso la corte imperiale; contro i Normanni e gli Slavi che devastavano il territorio della sua are diocesi, decretò soltanto la scomunica, senza riuscire ad ottenere nulla; nessuna fonte riporta un quale! successo delle sue iniziative missionarie.
Libenzio morì il 4 gennaio 1013 e fu sepolto nel coro della cattedrale di Brema.
Le fonti principali che riguardano la sua vita sono il Chronicon (circa 1013-1018) del vescovo Tietmaro di Merseburgo e le Gesta Hammaburgensis ecclesiale pontificum (circa 1074-1085) di Adamo di Brema, il quale ultimo, dandone la notizia della morte, già lo chiama "beato confessore". Veniva commemorato anche dai martirologi benedettini il 4 gennaio.
Autore: Ludwig Falkenstein
Fonte:
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