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San Fedele di Strasburgo Vescovo
Festa:
23 maggio
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Tra i praetermissi del 23 maggio i Bollandisti elencarono questo Fedele, discepolo di s. Fiorenzo, notando però che le loro ricerche sul culto, sia a Strasburgo come altrove, erano riuscite vane. Nel IV volume di novembre, poi, pubblicavano la Vita di s. Fiorenzo dalla quale risulta che i compagni del vescovo di Strasburgo furono Arbogasto, Teodato o Idolfo. Nessun accenno ad Fedele: questo personaggio non sarebbe quindi mai esistito. Il nome sarebbe una errata trascrizione di un alsaziano che nel sec. XV, traducendo e riassumendo in tedesco la Vita di s. Fiorenzo, avrebbe trasformato l'avverbio «videlicet», posto fra i nomi dei menzionati discepoli, in Videlis (Fidelis).
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La figura di San Fedele di Strasburgo, menzionata tra i santi commemorati il 23 maggio, presenta un enigma storico che ha suscitato dibattiti tra gli studiosi. In questa agiografia, esamineremo le fonti e le diverse interpretazioni relative a questo personaggio, adottando uno stile erudito e accademico, con un approccio critico e curioso, evitando un linguaggio pomposo.
I Bollandisti, noti studiosi dell'agiografia, inclusero San Fedele tra i "praetermissi" del 23 maggio, ovvero santi la cui venerazione era diffusa, ma su cui scarseggiavano informazioni certe. Le loro ricerche a Strasburgo e altrove non fornirono elementi solidi sul culto di questo santo. Successivamente, la pubblicazione della "Vita di San Fiorenzo" nel IV volume di novembre dei Bollandisti rivelò un'ulteriore discrepanza. I compagni di San Fiorenzo, vescovo di Strasburgo, erano infatti menzionati come Arbogasto, Teodato o Idolfo, senza alcun riferimento a Fedele.
Alla luce di queste evidenze, alcuni studiosi avanzarono l'ipotesi che San Fedele non sia mai esistito come figura storica. La sua comparsa tra i santi potrebbe derivare da un errore di trascrizione avvenuto nel XV secolo. Un traduttore alsaziano, riassumendo in tedesco la "Vita di San Fiorenzo", avrebbe erroneamente interpretato l'avverbio latino "videlicet" ("cioè"), posto tra i nomi dei discepoli, come il nome proprio "Videlis" (poi latinizzato in "Fidelis").
Autore: Franco Dieghi
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