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Santa Natalia di Tolosa Vergine mercedaria
Festa:
4 luglio
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Gaillac, Francia, 1312 - Tolosa, 4 luglio 1355
Nata nel 1312 a Gaillac in Francia, Santa Natalia, si trasferì all’età di 16 anni nella città di Tolosa. Ricevuta un’educazione cristiana, entrò nell’Ordine della Mercede nel convento della stessa città dove fece la professione solenne innanzi al Beato Bernardo di Poncelli commendatore di Tolosa. Pregava zelantemente per la liberazione degli schiavi con infinite mortificazioni e fu rallegrata da Gesù che gli apparve incoraggiandola su questa via di penitenza. Tutti si rivolgevano a lei, i redentori in particolare, esortandola a pregare per la conversione dei peccatori e per restare lontani dalle tentazioni impure. Finché trionfante, il 4 luglio 1355, raggiunse la gloria del cielo.
L’Ordine la festeggia il 4 luglio.
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Nacque in un castello del villaggio di Caillac (diocesi di Albi in Linguadoca) per intercessione di santa Natalia, presunta moglie del martire sant'Adriano, della quale la madre era devota. All’età di sedici anni, Natalia si trasferì con i genitori a Tolosa, dove essi avevano ricevuto una cospicua eredità. Nella nuova dimora i genitori avrebbero voluto che si sposasse, ma ella desiderava consacrarsi al Signore e, per non lasciarli soli, decise, col consiglio di Bernardo Poncelli, religioso del convento dei Mercedari di Tolosa, di vestire l’abito del Terz’Ordine della Mercede, nel quale fece la professione. Fu devotissima di Gesù Crocifisso che le apparve esortandola alla perseveranza. Ebbe anche il dei miracoli, tra i quali si ricorda una bilocazione in Africa per convertire e liberare una schiava calabrese.
Morì il 4 luglio 1355, all’età di quarantadue anni, e fu sepolta nella chiesa della Mercede di Tolosa. Ebbe subito culto come dimostra una sua statua lignea nel convento di santa Maria di Oliveto (Saragozza), databile allo Stesso secolo XIV. La venerazione delle spoglie continuò sino al secolo XVI quando gli Ugonotti ne profanarono il sepolcro e ne dispersero le reliquie.
Il processo per il riconoscimento del suo culto ab immemorabili, inviato dal vescovo di Tolosa alla fine del secolo XIX, fu presentato alla Congregazione dei Riti che il 20 gennaio 1907 emise sentenza «dilatam ur coadiuventur probationes» con più accurate ricerche storiche.
Autore: Vincenzo Ignelzi
Fonte:
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