† 1187/9
Nato da una famiglia nobile dell'Alvernia, Ponzio di Polignac abbracciò l'ordine cistercense e fu eletto abate di Grandselve nel 1158. Nel 1162, divenne ambasciatore del papa Alessandro III presso il re di Francia Luigi VII, dando inizio a una carriera diplomatica che lo vide impegnato anche come mediatore tra il papato e l'imperatore Federico Barbarossa. Nel 1165, fu nominato abate di Clairvaux e, nel 1170, vescovo di Clermont. Nel 1177, contribuì alla conclusione della pace di Venezia tra il papato e l'impero. Durante il suo episcopato, fondò la collegiata di Cournon e fu amico di importanti ecclesiastici, tra cui Maurizio di Sully, vescovo di Parigi, e Stefano di Tournay, abate di Saint-Denis. Morì nel 1187 o nel 1189.
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Nato da un'illustre famiglia feudale dell'Alvernia e divenuto religioso cistercense a Grandselve nella diocesi di Tolosa, Ponzio ne fu eletto abate nel 1158 ed il suo nome compare con frequenza nel Cartulario di quella abbazia. Quando Alessandro III, fuggito dall'Italia durante la lotta con Federico Barbarossa, giunse in Francia alla fine dell'inverno 1162, e tenne ben presto il concilio di Montpellier, Ponzio si recò presso il papa che lo mandò in missione dal re di Francia Luigi VII. Iniziava cosI una carriera diplomatica che sarebbe durata, non senza intervalli, per una quindicina d'anni.
Divenuto nel 1165 abate di Clairvaux, carica che doveva occupare per cinque anni, partecipò nel 1169 con Alessandro di Colonia, abate di Citeaux, a un tentativo di conciliazione tra il papa e l'imperatore. Invitati dal Barbarossa, essi si recarono presso di lui, che probabilmente li incaricò di trasmettere al papa proposte ufficiose, e, in ogni caso, di sondare le eventuali disposizioni di Alessandro III. L'impresa non ebbe esito felice, come si sa, malgrado l'intervento di Eberardo, vescovo di Bamberga, che si era unito ad essi.
Divenuto vescovo di Clermont nel 1170, Ponzio dovette ancora una volta fare da mediatore nella riconciliazione tra il papato e l'impero, unitamente a Ugo, abate di Bonnevaux, altro cistercense. Questa volta ancora egli ebbe ruolo di ambasciatore dell'imperatore, contribuendo all'avvento della pace, che fu conclusa a Venezia nel 1177.
Possediamo sul suo episcopato un certo numero di interessanti testimonianze sulle chiese e i monasteri della sua diocesi, oltre che su alcuni dettagli della sua vita: fondò in particolare, nel 1182, la collegiata di Cournon. Era legato da amicizia con Maurizio di Sully, vescovo di Parigi e con l'abate di S. Genoveffa, Stefano di Tournay; il monaco cistercense Tommaso gli dedicò la sua Expositio in Cantica Salomonis e Alano de l'Arriyour, vescovo di Auxerre, la Vita di s. Bernardo che stava scrivendo. Il Grande Esordio di Citeaux (dist. II, cap. 25) traccia di lui, come al solito, un ritratto magniloquente, il che prova, per lo meno, che la memoria di Ponzio era venerata a Clairvaux quando vi risiedeva Corrado d'Heisterbach, autore dell'opera.
Ponzio morì il 3 maggio 1187, secondo altri il 2 aprile 1189. Il suo epitafio è stato ritrovato nella chiesa di Chamalières, prossima a Clermont, dove probabilmente fu inumato: non abbiamo tuttavia la possibilità di verificarlo. Il suo nome è iscritto nel Menologio cistercense al 6 marzo, data conservata dal du Saussay nel suo Martirologio Gallicano.
Autore: Jean Marilier
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