Erano figli di Ermenred, fratello di Erconbert, re del Kent (m. 644). Alla morte di quest'ultimo, gli succedette sul trono il figlio Egbert, ma sembra che Etelredo ed Etelberto potessero legittimamente avanzare pretese alla successione. A quanto afferma Matteo di Westminster (ma non è certo) Ermenred, loro padre, sarebbe stato soppiantato sul trono dal più giovane fratello Erconbert, per cui le pretese dei due giovani nei confronti del cugino avrebbero avuto un certo fondamento: ciò sembra confermato dal fatto che, nella Cronaca Sassone, Ermenred viene nominato prima di Ercombert. Con la connivenza del re Egbert, un suo ministro, Thunre, fece uccidere Etelredo ed Etelberto che si trovavano ad Eastry. Un dettagliato e leggendario racconto di tale assassinio è contenuto nei Gesta Regum Anglorum di Simeone di Durham. Non è possibile determinare l'età dei due fratelli al tempo della loro morte, ossia verso il 670. Generalmente vengono chiamati infantuli o adolescentes, ma sembra, con ogni probabilità, che tale età vada aumentata, anche in considerazione del fatto che Ermenburga, loro sorella, andò sposa nel 660 a Merewald re degli West-Hecani. I due giovani vennero sepolti segretamente nel palazzo reale, ma, secondo Simeone di Durham, una misteriosa colonna di luce rivelò il luogo della loro tomba, per cui l'assassinio venne scoperto. Allora la sorella, Ermenburga, pretese dal re Egbert il guidrigildo, secondo i costumi sassoni, e la punizione dell'assassino. Il termine con cui si indicava il guidrigildo dei nobili (dear-born) è probabilmente all'origine dell'antica leggenda della corsa della cerva (in inglese deer): si narra infatti che Egbert avesse promesso ad Ermenburga di concederle come guidrigildo tanta terra quanta una cerva ne avrebbe percorso in un giorno in un giorno nell'isola di Thanet. Ermenburga, che era appoggiata nelle sue richieste anche da s. Teodoro, arcivescovo di Canterbury, e da Adriano, abate di S. Agostino, acconsentì a tale soddisfazione. Si portarono quindi nell'isola di Thanet e con tutta la corte seguirono la corsa della cerva. Sopraggiunse allora il ministro assassino, il quale, esortato il re a non farsi intimidire e a non cedere, inseguì la cerva per fermarla, ma avventuratosi col suo cavallo in una palude, fu sommerso prima che si potesse accorrere in suo aiuto. Guglielmo di Malmesbury (De Gestis Pontificum Anglorum, IV) giunge ad affermare che l'assassino "subito telluris hiatu absorptus, videns et vivens intravit infernum" (!). Ermenburga destinò il territorio ricevuto nell'isola di Thanet alla costruzione del monastero conosciuto poi col nome di Minster in Thanet, le cui fondazioni vennero ben presto consacrate da s. Teodoro e nel quale essa stessa, rimasta vedova, prese il velo, divenedone badessa. Etelredo ed Etelberto, vennero considerati come martiri, quantunque il loro assassinio non possa, in verità, essere qualificato come martirio. I corpi dei due giovani sarebbero stati sepolti nel monastero di Wakering, che Simeone di Durham dice famisissimum, ma l'unica località di tal nome che si conosca si trova nell'essex, nei pressi di Shoeburyness, e non vi si trovano tracce di alcun monastero. Qualcuno avanza l'ipotesi che la traslazione a Wakering, ossia fuori del regno, non sia avvenuta immediatamente, ma solo verso l'854, al tempo dell'invasione dei Danesi, allorché si combatté a Sandwich, nei pressi di Eastry. Altri, invece, rilevano come non sia impossibile pensare ad una divisione delle reliquie; Guglielmo di Malmesbury, infine, ignora completamente tale traslazione a Wakering. I loro corpi furono quindi traslati "celebri pompa", alla fine del sec. X, nella abbazia di Ramsey. Forse l'uccisione di s. Edoardo, nel 978, dette occasione al rifiorire della leggenda dei due giovani, provocando la loro definitiva traslazione. Probabilmente in tale epoca fu composta l'anonima passio giunta a noi, attribuita da alcuni al monaco Goscelino, e ripresa poi nelle opere storiche di Simeone di Durham e di Guglielmo di Malmesbury. La loro memoria viene celebrata al 17 ottobre, anniversario della traslazione dei loro corpi a Ramsey.
Autore: Gian Michele Fusconi
Fonte:
|
|
|
|