Molti cristiani giapponesi, durante la persecuzione scoppiata contro di loro nel terzo decennio del sec. XVII, furono imprigionati sotto l'imputazione di aver aiutato od ospitato missionari cattolici stranieri. Il Tomachi, terziario domenicano, nonostante i rischi che comportava l'aiuto dato ai missionari, aveva coadiuvato, assieme all'amico Giovanni Imamura, i padri domenicani nel loro apostolato. Scoperto in questa attività fu portato, assieme ai suoi figli Domenico di sedici anni, Michele di tredici, Tommaso di dieci e Paolo di sette, nelle prigioni di Omura ove la presenza di Domenico Castellet fu loro di grande conforto. Poi l'8 settembre 1628, su ordine del governatore Cowachindono, furono scelti ventidue, fra i molti prigionieri cristiani, per essere uccisi nella vicina Nagasaki. Fra questi il Tomachi ed i suoi quattro figli. Il padre assistette con fermezza d'animo alla decapitazione dei figli, le cui teste furono poi gettate ai suoi piedi perché bruciassero nel rogo con lui. Le ceneri furono disperse in mare affinché non fosse possibile ai cristiani la venerazione. Beatificati da Pio IX il 6 luglio 1867, la loro festa si celebra l'8 settembre.
Autore: Gian Domenico Gordini
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