Giovanni era nativo di Meaco; si trasferì da giovane a Nagasaki ove ricevette l'educazione cristiana ed il battesimo dai padri della Compagnia di Gesù. Dopo il matrimonio con Maria, dalla quale ebbe figli, continuò a dare valido aiuto ai padri della Compagnia nella diffusione del Vangelo. Quando nel 1614 la persecuzione scoppiò feroce contro i missionari cristiani stranieri, espulsi dal paese, Giovanni ne ospitò alcuni ben sapendo il rischio a cui si esponeva, giacché la legge puniva con la morte i giapponesi trovati rei di tale violazione. Fra i suoi ospiti ebbe Alfonso de Mena . Il 15 marzo 1619 il missionario venne qui scoperto ed imprigionato. La stessa sorte subì Giovanni che venne rinchiuso nelle carceri di Nagasaki. Il 17 nov. fu interrogato dal governatore Gonrocu che tentò di fargli rinnegare la fede. Il giorno seguente con altri quattro compagni fu arso vivo sulla collina di Nagasaki. Le ossa furono spezzate e gettate assieme a quelle dei suoi compagni di martirio in mare; i cristiani riuscirono a ripescarne alcune. La moglie Maria fu decapitata il 10 sett. 1622. Pio IX li beatificò nel lugl. 1867.
Autore: Gian Domenico Gordini
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