Secondo la leggenda raccolta da M. Rader (Bavaria Sancta, II, Ingolstadt 1581, p. 166), Aurelia, figlia di Ugo Capeto, per non sposarsi con un nobile al quale era stata promessa, abbandonò la casa paterna e fuggì a Ratisbona, dove l'abate di S. Emmerano le diede il permesso di dimorare nel monastero di S. Andrea. In esso Aurelia visse circa cinquant'anni e morì nel 1027. Il 15 ott., anniversario della sua morte, i monaci di S. Emmerano accendevano davanti alla sua immagine dei ceri : il che, forse, le valse il titolo di beata o di santa. Sembra che la leggenda abbia avuto origine da un'iscrizione sepolcrale romana pagana. Il sepolcro odierno, recante la figura della beata, è opera artistica del sec. XIV. Questa Aurelia non va confusa con l'Aurelia venerata a Strasburgo (Argentoratum o Argentina) e a Bregenz (Bri-gantium). Di Aurelia, che non ebbe mai culto pubblico, si fa memoria nei martirologi benedettini al 15 ottobre.
Autore: Alfonso M. Zimmermann
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