François Filiol nacque da una numerosa famiglia di contadini, ferventi cristiani, nel 1764, a Bouval, nella parrocchia di Pleaux, in diocesi di Clermont (Francia), del cui seminario fu diligente alunno. Ricevette l'ordinazione presbiterale il 26 marzo 1789, alla vigilia della Rivoluzione francese. Per un anno fu stimato precettore presso una famiglia di Mauriac; successivamente ebbe l'ufficio di vicario della parrocchia di Drugeac. Seguendo le direttive del suo vescovo, mons. de Monai, rifiutò di prestare giuramento alla Costituzione civile del clero (12 luglio 1790), che riteneva contraria alla sua coscienza sacerdotale, alla dottrina e alla libertà della Chiesa. Rimosso da vicario in applicazione della legge, riprese l'incarico di precettore privato a Mauriac. Mentre assieme ad altri sacerdoti si stava recando in esilio in Spagna, a motivo della legge antireligiosa del 1792, decise di restare in patria per adempiere fino in fondo la sua missione sacerdotale. Condusse una vita dura, errabonda, piena di sacrifici e sempre esposta al rischio dell'arresto. Di nascosto celebrava la messa, amministrava i sacramenti e, quando gli fu possibile, insegnò pure il catechismo ai bambini. Fu protetto e aiutato da numerosi laici, specialmente dalla beata Caterina Jarrige (1754-1836). Arrestato, gli fu data la possibilità di tornare libero purché avesse prestato il giuramento costituzionale. Avendo rifiutato, venne ghigliottinato il 14 (o il 15) maggio 1793 a Mauriac. Nel bicentenario della morte molti laici e sacerdoti ne hanno sollecitato la causa di beatificazione per il riconoscimento canonico del martirio. Il vescovo di St.-Flour, il 16 dicembre 1994, ha ottenuto il nulla osta del la Congregazione delle Cause dei Santi per poter istruire l'inchiesta diocesana, che è ancora in corso.
Autore: Marcello Bartolucci
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