Il DeVecchi fu brutalmente martirizzato insieme a due suoi confratelli, Martino de Aran-da e Giacomo de Montalbàn, dai feroci indiani dell'Araucania nel 1612: ciò avvenne ad Elicura in Cile. Nato a Siena il 24 ott. 1577, era entrato nella Compagnia di Gesù nel 1597. Dopo aver fatto il suo noviziato a S. Andrea al Quirinale, a Roma, venne destinato alcuni anni più tardi, nel 1603, alle missioni del Perù: ivi completò i suoi studi e venne ordinato sacerdote. Nel 1608 fu inviato al distretto di Arauco, nel Cile centrale, per lavorare fra gli indiani di alcune tribù che erano in pace con gli spagnoli. Fu li che solo quattro anni dopo (1612) subì il martirio per mano di alcuni guerrieri di un'altra tribù non ancora civilizzata.
Martino de Aranda era nato nel 1560 in Villarica, proprio nel territorio dell'Araucania, ma da genitori spagnoli. Divenuto ufficiale di cavalleria al servizio del re di Spagna, aveva guidato una spedizione che si era spinta fino a Quito, nell'Ecuador. Dal viceré del Perù nominato governatore di Riobamba, città da lui stesso fondata, venne richiamato a Lima per ricevere incombenze ancora più alte. Ma mentre faceva gli esercizi spirituali di s. Ignazio, si rese conto che Dio lo chiamava al suo servizio. Poiché la sua conoscenza del latino era infima, chiese di entrare nella Compagnia di Gesù come coadiutore temporale, e vi fu accolto nel 1592. Dopo un certo tempo, i superiori, resisi conto delle sue notevoli qualità, lo indussero a studiare teologia. Ordinato sacerdote nel 1596, fu destinato ad una missione nelle Ande peruviane, dove avrebbe dovuto collaborare con il p. de Urrea: questi però venne ucciso prima die il de Aranda potesse pervenire a destinazione. Egli allora fu inviato nel distretto di Arauco dove era nato: il compito, assegnatogli fu quello di cappellano dei soldati spagnoli e degli indiani dei dintorni. Svolse tale missione fino al 1612 quando fu destinato a raggiungere il De Vecchi nella valle di Elicura, per intraprendere Fapostolato fra le tribù dell'Araucania: qui il martirio venne ben presto a coronare la sua generosità.
Giacomo de Montalbàn era nato in Messico; aveva esercitato la professione di sarto, poi era stato sia in Perù che in Cile come membro dell'armata spagnola. Finalmente nell'ott. 1612 era entrato nella Compagnia di Gesù come fratello coadiutore: dopo solo due mesi dal suo ingresso in noviziato, fu inviato per la sua prima spedizione missionaria, che lo associava al De Vecchi e al de Aranda. I tre giunsero insieme, in dicembre, alla missone di Elicura, e appena cinque giorni dopo il loro arrivo, una banda di guerrieri, guidati da un certo Anganamun, capo di una tribù ostile agli spagnoli, si presentò presso di loro: esigeva che le sue mogli e figlie, da tempo fuggite per cercare rifugio presso una delle missioni, gli venissero restituite. Quando i missionari risposero che le donne erano ormai cristiane e volevano rimanere presso gli spagnoli, il capo tribù diede ordine ai suoi guerriglieri di lanciarsi sui tre: il p. De Vecchi fu trafitto da una lancia e abbattuto a colpi d'ascia; il p. de Aranda ebbe la testa fracassata con delle mazze; il fr. Montalbàn ebbe il capo schiacciato e ricevette sei trafitture di lancia ed un colpo di scure. Era il 14 dic. 1612. I loro corpi, lasciati in preda agli avvoltoi e agli animali selvaggi, furono ricuperati poco dopo dagli spagnoli.
Autore: Paolo Molinari
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