Nata a Lagnasco (Cuneo) l'8 mar. 1883, terzogenita di nove figli, ricevette una seria e sana educazione umana e religiosa. Desiderosa di consacrarsi a Dio, a 15 anni ottenne il permesso di impegnarsi con il voto di castità privato da rinnovarsi ogni mese. Poi, con una sorella, fu accolta come postulante presso le suore salesiane di Nizza Monferrato, ma fu presto dimessa per la salute cagionevole. Tra il 1905 e il 1909 chiese di essere nuovamente accolta dalle salesiane; si rivolse anche alle Suore della Visitazione di Torino. La sua richiesta non ebbe esito. Tentò, inutilmente anche presso altri istituti religiosi. Perduti, nel 1920, i genitori, dovette provvedere alla numerosa famiglia. Continuò, comunque il suo apostolato, impegnandosi nella locale scuola di catechismo. Già nel 1909, con il suo parroco, aveva fondato e organizzato le «Figlie di Maria». Finalmente, nel 1928, fu accolta nel monastero delle claustrali Serve di Maria di Montecchio nell'Emilia (Reggio Emilia). Già prima della professione temporanea (21 magg. 1929), cominciò ad aggravarsi. Dal 1931 fino alla morte, avvenuta il 23 genn. 1954, fu sempre costretta a letto, che si trasformò in scuola di edificazione spirituale. Potè, infatti, nonostante questa sua condizione, ricoprire l'ufficio di maestra delle probande e delle novizie. Il monastero che, quando ella vi era entrata, contava soltanto sette monache, alla sua morte ne annoverava 24. La forza con cui accettava la sofferenza, la singolare bontà ne allargarono la fama oltre le mura del monastero. In un minuscolo parlatorio, oltre la grata, riceveva con affabilità ed edificazione persone che venivano da lei a chiedere consiglio e conforto. L'8 sett. 1967 fu iniziato il processo canonico. Terminato in diocesi il 21 nov. 1970, è stato aperto a Roma con decreto della S. Congregazione per le Cause dei Santi il 21 ott. 1971.
Autore: Venanzio M. Ramasso
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