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† Valenciennes, Francia, 17/23 ottobre 1794
Clotilde Giuseppa Paillot era nata il 25 novembre 1739 a Bavay, in Francia, e battezzata il giorno stesso. In religione nell’Ordine delle Orsoline aveva assunto quello di Suor Maria Clotilde Angela di San Francesco Borgia. Nel 1789 era stata nominata consigliera; il 13 febbraio 1790 era stata eletta superiora e il 26 novembre 1793 confermata in questa carica. L'episodio del massacro delle orsoline di Valenciennes s'inquadra nella storia del Terrore scoppiato nella diocesi di Cambrai durante la rivoluzione francese. Tutto cominciò il 30 settembre 1790. Quel giorno i commissari della municipalità di Valenciennes, in ottemperanza al decreto della Costituente, si presentarono al convento delle orsoline per fare l'inventario dei beni della comunità e chiedere alle suore se avevano l'intenzione di perseverare nella loro vocazione. Le suore erano allora trentadue e la loro superiora era Madre Clotilde Paillot, eletta il 13 febbraio precedente. La loro risposta fu unanime: intendevano restare orsoline votate all'educazione delle giovinette della città. Per un paio d'anni le cose andarono avanti confusamente, e nonostante intralci di ogni genere, la comunità riuscì a sopravvivere. Ma la posizione strategica della città avrebbe finito, nel corso delle alterne vicende della guerra che allora si combatteva fra la Francia e il resto d'Europa, per aggravare enormemente la loro situazione. Il 13 settembre 1792 Valenciennes fu assediata dalle truppe nemiche e il 17 successivo le orsoline, essendo i loro locali requisiti dai difensori della città, furono costrette a riparare presso le consorelle di Mons in Belgio. Il 6 novembre le truppe francesi occuparono Mons, col risultato che le orsoline, qualche settimana dopo, dovettero nuovamente sloggiare. Rientrate a Valenciennes, giunse comunque per loro l’ora del martirio. Madre Clotilde fu ghigliottinata, insieme a cinque consorelle, il 23 ottobre 1794: ricorreva il trentottesimo anniversario della sua professione. Già il 17 ottobre avevano subito la medesima sorte altre cinque. Benedetto XV dichiarò Beata Maria Clotilde Paillot e le 10 compagne il 13 giugno 1920. Insieme a loro furono elevate alla gloria degli altari anche quattro Figlie della Carità di Arras. La memoria liturgia comune dell 11 martiri orsoline ricorre il 17 ottobre, mentre il Martirologio Romano ricord separatamente i due gruppi nei rispettivi anniversari di martirio.
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L'episodio del massacro delle orsoline di questa città s'inquadra nella storia del Terrore scoppiato nella diocesi di Cambrai (nord Francia) durante la rivoluzione francese. Tutto cominciò il 30 settembre 1790. Quel giorno i commissari della municipalità di Valenciennes, in ottemperanza al decreto della Costituente, si presentarono al convento delle orsoline per fare l'inventario dei beni della comunità e chiedere alle suore se avevano l'intenzione di perseverare nella loro vocazione. Le suore erano allora trentadue e la loro superiora era m. Clotilde Paillot, che era stata eletta il 13 febbraio precedente. La loro risposta fu unanime: intendevano restare orsoline votate all'educazione delle giovinette della città. Per un paio d'anni le cose andarono avanti confusamente, e nonostante intralci di ogni genere, la comunità riuscì a sopravvivere. Ma la posizione strategica della città, al centro della zona di frontiera, avrebbe finito, nel corso delle alterne vicende della guerra che allora si combatteva fra la Francia e il resto d'Europa, per aggravare enormemente la loro situazione. Il 13 settembre 1792 Valenciennes fu assediata dalle truppe nemiche e il 17 successivo le orsoline, essendo i loro locali requisiti dai difensori della città, furono costrette a riparare presso le consorelle di Mons in Belgio, da cui erano venute le fondatrici nel 1654. Quand'ecco che il 6 novembre le truppe francesi, vincitrici della battaglia di Jammapes, occuparono Mons, col risultato che le orsoline, qualche settimana dopo, dovettero nuovamente sloggiare. Ma la loro occupazione di Mons non durò a lungo.
Sconfìtte nella battaglia di Neerwinden, le truppe francesi la evacuarono il 21 marzo 1793. Il 29 lug. era la volta di Valenciennes a essere da loro abbandonata. Le orsoline di Valenciennes potevano ora pensare a fare ritorno nella loro città. Gli austriaci, padroni della città, incoraggiavano infatti la ricostituzione delle comunità. Quando le orsoline di Valenciennes rimisero piede nella loro casa, iniziando subito a ricostituirla, essendo stata saccheggiata, era l'11 novembre. L'attività delle suore non tardò a riprendere in tutta la sua intensità, tanto che il 29 aprile 1794 avevano luogo nel loro convento una professione e una vestizione. Senonché il 26 giugno le truppe francesi ottennero una grande vittoria a Fleurus e il 26 agosto gli austriaci si ritirarono da Valenciennes. Alcune suore restarono nel convento con la m. Clotilde e furono arrestate il 1° settembre e tenute prigioniere nelle loro stesse stanze. Le altre furono subito ricercate e infine arrestate insieme con numerosi altri sospetti. Il rappresentante della Convenzione era allora un certo Giovanni Battista Lacoste, uno dei personaggi più ripugnanti di quest'epoca. Diversamente dal suo collega Lebon ex oratoriano, era stato giudice di pace ed avrebbe concluso la sua carriera tranquillamente come prefetto dell'impero. La sua grande ansia era di poter disporre sul posto di una ghigliottina, che era divenuta per lui una vera ossessione. Suo malgrado non potè riceverne una se non il 13 ottobre. A questa data, il colpo di Stato del 9 termidoro (27 luglio 1794) era già avvenuto, ma lui, approfittando della vacanza del potere, non volle tenerne conto e il 14 ottobre fece erigere la sinistra macchina e quello stesso giorno 5 condannati furono giustiziati. Il 15 ottobre alle nove della sera, 116 prevenuti furono riuniti nel municipio e messi a disposizione del tribunale costituito illegalmente da Lacoste.
Particolarmente numerosi erano i preti e le religiose: le ragioni per cui li si voleva condannare erano occultate sotto accuse di tradimento ed emigrazione. I prigionieri si trovavano ammucchiati in condizioni igieniche incredibili e per di più promiscuamente, per cui molte suore poterono approfittarne per confessarsi e comunicarsi. Le prime orsoline a comparire davanti al tribunale, il 17 ottobre insieme con tre preti refrattari, furono:
Maria Luisa Giuseppe Vanot, nata a Valenciennes il 12 giugno 1728, professa il 31 agosto 1749 col nome di sr. Maria Natalia Giuseppe di S. Luigi;
Giovanna Regina Prin, nata a Valenciennes il 9 luglio 1747, professa il 28 aprile 1767 col nome di sr. Maria Lorenzina Giuseppe Regina di S. Stanislao;
Agostina Gabriella Bourla, nata il 6 ottobre 1746 e Maria Genoveffa Ducrez, nata il 27 settembre 1756: tutte e due di Condé (dipart. del Nord), professe insieme il 28 aprile 1779 con i nomi rispettivamente di sr. Maria Orsola Giuseppe di S. Bernardino e di sr. Maria Luisa Giuseppe di S. Francesco (il 31 agosto 1794 erano partite per Condé, dove erano state arrestate e rispedite a Valenciennes);
l'ultima era sr. Maria Maddalena Giuseppe Déjardin, nata a Cambrai l'11 giugno 1760, professa il 22 agosto 1781 col nome di sr. Maria Agostina Giuseppe del S. Cuore di Gesù.
Furono ghigliottinate quello stesso giorno.
Il secondo gruppo di religiose subì il martirio il 23 ottobre 1794:
madre Clotilde fu ghigliottinata per prima: ricorreva il trentottesimo anniversario della sua professione. Era nata il 25 novembre 1739 a Bavay ed era stata battezzata in pari data col nome di Clotilde Giuseppe. In religione aveva assunto quello di sr. Maria Clotilde Giuseppe di S. Francesco Borgia. Nel 1789 era stata nominata consigliera; il 13 febbraio 1790 era stata eletta superiora e il 26 novembre 1793 confermata in questa carica.
Le altre furono:
Laura Margherita Giuseppe Leroux, nata il 14 luglio 1749 a Cambrai, professa tra le orsoline il 9 agosto 1775 col nome di sr. Maria Scolastica Giuseppe di S. Giacomo: era stata arrestata la notte dal 31 agosto al 1° settembre, allo stesso tempo di sua sorella
Anna Giuseppa, spesso chiamata Giuseppina, nata il 23 gennaio 1747 a Cambrai, professa il 10 maggio 1769 tra le Clarisse urbaniste di Valenciennes, e due brigidine, che erano state arrestate insieme nella notte dal 4 al 5 settembre, nate tutte e due a Pont-sur-Sambre, Maria Livia Lacroix il 24 marzo 1753, Maria Agostina Erraux il 20 ottobre 1762: erano passate dal convento delle brigidine di Valenciennes, dove portavano i nomi di Anna Maria Giuseppe e di Livia, al convento delle orsoline di Valenciennes, che le avevano accolte Livia col nome di m. Francesca.
Ultima, una conversa, Giovanna Luisa Barré, nata il 23 aprile 1750, a Sailly-en-Ostrevent (diocesi di Arras), professa tra le orsoline il 20 gennaio 1777 col nome di sr. Maria Cordola Giuseppe di S. Domenico.
Bisogna sottolineare l'aspetto di testimonianza data dalle 11 religiose in occasione del processo che le mandò a morte. La priora Clotilde Paillot diede ai giudici risposte degne dei martiri della Chiesa primitiva e manifestamente ispirate dallo Spirito Santo. Condannate alla ghigliottina, le suore si tagliarono esse stesse i capelli e si sguarnirono gli abiti intorno al collo perché la mannaia potesse far meglio la sua opera. Ansiose di far conoscere il loro perdono ai persecutori, giunsero a baciare le mani dei carnefici. Tale era l'ardore che spingeva queste religiose al martirio, che sr. Déjardin cercò invano di precedere le altre sui gradini del patibolo.
Le 11 religiose ghigliottinate a Valenciennes sono state beatificate da Benedetto XV il 13 giugno 1920 assieme a 4 Figlie della Carità di Arras. La causa era stata introdotta il 29 maggio 1907, la dichiarazione di martirio e la dispensa dai miracoli sono del 6 luglio 1919, il decreto de tuto reca la data del 29 febb. 1920. La loro festa è stata fissata il 17 ottobre. Esse attendono ora la canonizzazione.
Autore: Raymond Darricau
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